Le esperienze sono descritte in schede sintetiche che è possibile selezionare a partire dalla tabella sottostante o dalla casella di ricerca guidata.
Area tematica | Target | ||||||||
Bambini (di età 0-18 anni) | Persone anziane | Migranti/gruppi etnici | Donne | Persone con disabilità | Tutta la popolazione di un' area/quartiere/città | Lavoratori per la comunità/assistenti sociali | Staff del comune | Altri target | |
Approccio integrato di promozione della salute a livello locale o nazionale | 25 | 9 | 14 | 12 | 8 | 25 | 11 | 9 | 16 |
Attività fisica | 9 | 8 | 4 | 5 | 5 | 9 | 3 | 3 | 6 |
Consumo: cibo e dieta sana | 11 | 3 | 3 | 2 | 0 | 8 | 2 | 1 | 8 |
Pianificazione e controllo urbano | 7 | 4 | 7 | 6 | 3 | 9 | 3 | 3 | 3 |
Spazi verdi | 6 | 4 | 5 | 5 | 2 | 6 | 2 | 3 | 2 |
Trasporto pubblico | 3 | 2 | 3 | 2 | 1 | 5 | 1 | 3 | 1 |
Pedonalità | 2 | 3 | 2 | 2 | 3 | 7 | 1 | 4 | 1 |
Scuole salutari | 14 | 1 | 2 | 1 | 0 | 3 | 2 | 2 | 6 |
Sviluppo precoce del bambino | 34 | 0 | 5 | 10 | 0 | 2 | 6 | 2 | 18 |
Casa | 3 | 3 | 4 | 3 | 2 | 6 | 3 | 2 | 2 |
Coesione sociale, capitale sociale | 17 | 12 | 14 | 11 | 9 | 20 | 8 | 6 | 9 |
Rischi Ambientali | 5 | 2 | 4 | 2 | 1 | 4 | 3 | 1 | 3 |
Riduzione della povertà | 9 | 4 | 5 | 4 | 3 | 7 | 2 | 2 | 4 |
Gruppi di popolazione vulnerabili | 30 | 13 | 15 | 10 | 12 | 22 | 11 | 6 | 22 |
Altri temi | 4 | 0 | 0 | 1 | 1 | 2 | 1 | 0 | 5 |
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Prima la casa | |
Titolo originale: | Housing First |
Descrizione dell'intervento: | Housing First (HF) è un approccio innovativo al problema dei senzatetto, che supera il tradizionale percorso a gradini o a tappe in cui, progressivamente la persona senza dimora “passa” dal marciapiede al dormitorio e altre soluzioni intermedie e infine ad un alloggio. In sintesi l’abitazione è il traguardo finale da raggiungere dopo un percorso di cura e trattamento che prevede un radicale cambiamento di vita. Nel modello HF invece la casa viene riconosciuta come diritto umano: l’inserimento immediato in un alloggio gestito in autonomia può essere stimolo per costruire un’opportunità di recupero e integrazione sociale. Ovviamente all'inserimento abitativo si affiancano e combinano interventi di accompagnamento e supporto alla persona portati avanti da équipe multi-professionali. I principi dell’HF secondo il modello americano sono 8: 1. housing choice: è la persona che sceglie dove abitare, 2. housing availability: disponibilità della casa senza limiti di tempo o vincoli al raggiungimento di obiettivi, 3. affordable housing: compartecipazione all’affitto con il 30% del proprio reddito; 4. separazione tra housing e trattamento terapeutico; 5. libertà di scelta e auto-determinazione della persona; 6. supporto dell'équipe sulla base di due principali metodologie di intervento, Assertive Community Treatment e Intensive Care Management; 7. attenzione privilegiata alle persone senza dimora croniche con problemi di salute mentale o dipendenza da droga e/o alcol; 8. approccio di riduzione del danno. Il modello HF nasce negli USA nel 1992 (Pathway to housing è il programma originario), è poi stato esportato in Canada, Australia e in numerosi paesi in Europa tra cui l’Italia, dove la sperimentazione è iniziata nel 1994 per iniziativa della Federazione Italiana Organismi per le persone senza dimora (Fio.PSD), che ha costituito il Network Housing First Italia (rete di oltre 50 tra associazioni, cooperative sociali, fondazioni, comuni, servizi sociali pubblici). |
Luogo dove è implementata la pratica: | Italia |
Parole chiave: | Senzatetto, Salute mentale, Abuso di alcol e droghe, Politiche di inclusione |
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Salute e pronto soccorso in azione su base comunitaria | |
Titolo originale: | Community-based Health and First Aid in Action (CBHFA) |
Descrizione dell'intervento: | L’obiettivo principale del programma è sensibilizzare le persone detenute in materia di salute di comunità, igiene personale, primo soccorso e benessere. Gli obiettivi specifici sono: - limitare la diffusione di malattie e infezioni; - migliorare le abitudini alimentari e di esercizio fisico dei detenuti; - ridurre i costi per le carceri derivanti dalla gestione del carico di malattie della popolazione carceraria; - ridurre i costi sostenuti dai penitenziari a seguito della morte dei detenuti. L’intervento rientra nell’obiettivo 3 del progetto sanitario dell’UE: promuovere la salute, prevenire le malattie e favorire ambienti favorevoli a stili di vita sani, secondo il principio della “salute in tutte le politiche”. Nel dettaglio il programma consiste nell'individuare dei detenuti che diventano volontari della Croce Rossa irlandese con uno status speciale, infatti vengono formati come educatori e organizzano pratiche di promozione della salute rivolte ai compagni di cella al fine di aumentare la consapevolezza dei detenuti sulla salute della comunità. Sono stati realizzati vari progetti tra cui: campagna anti-rifiuti, tecniche di lavaggio mani, salute e fitness, istruzioni sulle pulizie e attività legate alla salute generale (consumo di zucchero, igiene dentale, sensibilizzazione sul cancro della pelle, malattie come tubercolosi e influenza stagionale). Inoltre alcuni detenuti hanno implementato percorsi per ridurre la violenza in carcere. |
Luogo dove è implementata la pratica: | Irlanda |
Parole chiave: | Detenuti, salute, benessere, stili di vita, carcere |
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Child FIRST | |
Titolo originale: | Child FIRST |
Descrizione dell'intervento: | Child FIRST (Child and Family Interagency, Resource, Support, and Training) aiuta le famiglie in difficoltà a costruire relazioni forti e costruttive per curare e salvaguardare i bambini piccoli dall'impatto devastante dei traumi e dello stress cronico. Il programma si rivolge a: -Bambini con problemi emotivi/comportamentali o di sviluppo/apprendimento; -Famiglie alle prese con molteplici problematiche (come l'estrema povertà, la depressione materna, la violenza domestica, l'uso di sostanze, l'abuso e l'abbandono, l'incarcerazione e l'isolamento). Child FIRST permette di fornire assistenza psicologica ai genitori e ai bambini insieme nelle loro case e, inoltre, mette in contatto le famiglie con i servizi di cui hanno bisogno per ridurre le situazioni di stress. |
Luogo dove è implementata la pratica: | Connecticut, successivamente estesa ad altri Stati in USA |
Parole chiave: | prima infanzia, supporto, early childhood development, genitorialità, maltrattamento infantile |
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P.I.P.P.I. | |
Titolo originale: | P.I.P.P.I. Programma di Intervento per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione |
Descrizione dell'intervento: | Il Programma P.I.P.P.I. persegue la finalità di intervenire nei confronti delle famiglie negligenti, con lo scopo di ridurre il rischio di allontanamento dei bambini dal nucleo familiare d’origine. PIPPI intende ridurre il rischio di maltrattamento e il conseguente allontanamento dei bambini, aumentare la sicurezza dei bambini e migliorare il loro funzionamento psicosociale e cognitivo, promuovere o migliorare la genitorialità responsiva, lavorare in modo trasversale, articolando in modo coerente fra loro i diversi ambiti di azione coinvolti. PIPPI è un programma multicomponente che prevede una pre-valutazione dell'ambiente familiare e dello sviluppo del bambino, una progettazione ad hoc dell’intervento, la concreta realizzazione del programma, che comprende quattro principali tipologie di azione - forme di collaborazione tra scuole-famiglie e servizi; attivazione di percorsi di educativa domiciliare centrati sulle relazioni genitori-figli-ambiente sociale; attivazione di gruppi per genitori e, laddove possibile, di gruppi per i bambini; attivazione di famiglie d’appoggio per ogni famiglia target. Il Programma P.I.P.P.I. è il risultato di una collaborazione tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Laboratorio di Ricerca e Intervento in Educazione Familiare dell’Università di Padova, i servizi sociali, e di protezione e tutela minori nello specifico, cooperative del privato sociale, alcune scuole, alcune Asl che gestiscono i servizi sanitari delle 10 Città italiane aderenti. |
Luogo dove è implementata la pratica: | Italia |
Parole chiave: | maltrattamento infantile; trascuratezza infantile; genitorialità responsiva; |
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Early start project | |
Titolo originale: | Early start project |
Descrizione dell'intervento: | Early Start (il modello è il programma Healthy Start, opportunamente adattato) è un servizio di visite domiciliari indirizzato a famiglie con bambini che affrontano situazioni di stress e difficoltà. Le famiglie sono assegnate ad un operatore non professionista a supporto della famiglia, proveniente dalla comunità di appartenenza dei destinatari, che riceve formazione nei settori dell'assistenza infermieristica e sociale. L'operatore lavora con la famiglia fino a 5 anni di età del bambino, per affrontare una serie di problemi. L'obiettivo più generale del servizio è di offrire alle famiglie assistenza, supporto, empowerment e consigli per far fronte a questioni relative alla salute, al ruolo di genitori e a problemi del periodo prescolare. |
Luogo dove è implementata la pratica: | Christchurch, Nuova Zelanda |
Parole chiave: | prima infanzia, gestione integrata, early childhood development, interventi precoci, genitorialità |
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La promozione dell'attività fisica in Finlandia | |
Titolo originale: | The promotion of physical activity in Finland |
Descrizione dell'intervento: | La Finlandia è uno dei pochi Paesi ad aver registrato un consistente aumento a lungo termine dell'attività fisica negli ultimi anni.Il Ministero degli Affari Sociali e della Salute e il Ministero dell'Istruzione e della Cultura hanno adottato una strategia nazionale per promuovere l'attività fisica per la salute e il benessere fino al 2020, abbracciando i principi della politica "Sport per tutti". In questo contesto sono stati realizzati numerosi programmi nazionali rivolti agli adulti e mirati alla promozione dell'attività fisica, fra i più importanti si segnala: -Fit for Life 1995 - 1999 L'obiettivo del programma era quello di aumentare il numero di soggetti di mezza età regolarmente attivi del 10% in cinque anni. L'accento è stato posto sulla promozione dell'attività fisica regolare di persone precedentemente sedentarie attraverso progetti locali. Il programma ha sostenuto oltre 400 progetti locali in tutta la Finlandia, con sovvenzioni tra i 1.500 e i 3.000 euro. Dopo i primi tre anni circa il 6% dei finlandesi appartenenti al gruppo target aveva partecipato alle attività di Fit for Life, e i progetti hanno stimato che il 30-50% di essi era precedentemente sedentario. -Fit for Life 2000 - 2004 Fit for Life è stato prorogato per altri cinque anni a partire dal 2000. I Ministeri dei Trasporti e delle Comunicazioni, il Ministero dell'Ambiente e il Ministero delle Foreste sono stati coinvolti come co-sponsor. L'importo totale dei finanziamenti è leggermente aumentato. La popolazione target del programma è stata estesa a tutte le persone di età superiore ai 40 anni .-Fit for Life, dal 2004 Sono proseguiti i finanziamenti per il programma Fit for Life, dal Ministero dell'Istruzione e della Cultura. Gli obiettivi centrali del programma e del suo sotto-programma "Working ability for working life" sono di aumentare la salute e il benessere sul lavoro e di migliorare i livelli di attività fisica delle persone in età lavorativa. |
Luogo dove è implementata la pratica: | Finlandia |
Parole chiave: | attività fisica, gender gap, legislazione, sedentarietà, ambiente di lavoro |
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Talenti latenti | |
Titolo originale: | Talenti latenti |
Descrizione dell'intervento: | Il progetto vuole contrastare il disagio sociale ed economico dei lavoratori o ex lavoratori (e familiari) e ridurre il rischio povertà attraverso una serie di azioni che prevedono: aumento competenze inerenti la comunicazione/relazione con figli preadolescenti e adolescenti; educazione finanziaria; gestione dello stress attraverso tecniche corporee; promozione attività fisica attraverso la creazione di gruppi di cammino; promozione alimentazione "sana"; orientamento verso servizi per l'infanzia per neo mamme. Inoltre, vuole sviluppare nuove modalità di lavoro tra pubblico sociale/sanitario e privato sociale/puro, attraverso strumenti quali ad esempio "i buoni servizio" di sostegno al reddito, lo sportello itinerante di orientamento Welfare Point, la figura dell'amministratore di sostegno per i caregiver. |
Luogo dove è implementata la pratica: | Piemonte - Territori di Alba e Bra (provincia di Cuneo), Italia |
Parole chiave: | welfare di comunità, contrasto povertà, disagio socioeconomico, empowerment |
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Coinvolgimento degli stakeholder per promuovere l’equità nella salute: il caso studio di Torino | |
Titolo originale: | Stakeholders engagement to promote urban health equity: the Turin case study |
Descrizione dell'intervento: | La pratica è un processo partecipato che coinvolge gli stakeholder locali volto a sensibilizzare e sollecitare azioni intersettoriali di contrasto alle disuguaglianze di salute in un contesto urbano. Una platea di circa 50 esperti e politici è stata informata sui risultati della revisione delle disuguaglianze di salute a Torino e ha riflettuto dell'impatto sulla salute dell'ambiente sociale e costruito in un contesto urbano. Nel corso di tre workshop sono state condivise le migliori pratiche e identificate le responsabilità e le intersezioni tra i diversi settori. Durante l'evento finale, i partecipanti hanno espresso la necessità di produrre un elenco congiunto delle priorità degli interventi a livello di città. Al termine dell'attività di definizione delle priorità, le autorità locali hanno dichiarato la loro intenzione di intraprendere uno sforzo congiunto attraverso un'azione intersettoriale da proporre in una zona svantaggiata della città. |
Luogo dove è implementata la pratica: | Torino, Italia |
Parole chiave: | territorio, riduzione delle disuguaglianze, portatori di interesse, politiche, advocacy |
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🤩 🤩 8/12 | |
Il buon cibo, filo conduttore per la salute, la salvaguardia dell'ambiente e il superamento delle diseguaglianze | |
Titolo originale: | Il buon cibo, filo conduttore per la salute, la salvaguardia dell'ambiente e il superamento delle diseguaglianze |
Descrizione dell'intervento: | L’intervento è implementato nel setting scolastico con l’obiettivo di sensibilizzare gli insegnanti affinché sviluppino dei percorsi didattici orientati a rendere gli alunni più consapevoli delle scelte nutrizionali e della filiera alimentare. Particolare attenzione è posta alle diversità culturali delle diverse etnie in modo che venga promossa l’integrazione e la conoscenza reciproca tra gli alunni. Il progetto offre interventi diversificati a seconda dell’argomento di interesse e dell’età degli studenti. I moduli possono essere scelti dagli stessi insegnanti che aderiscono alla proposta formativa. I moduli proposti sono i seguenti: - Una notizia al TG: creazione di un telegiornale virtuale in cui, attraverso la trasmissione delle notizie, vengono affrontati temi di pregiudizi e stereotipi; - Storia di Mazengo e Nuovi Stili di Vita: racconto della vita quotidiana di un bambino africano e confronto con la vita di un bambino occidentale. Riflessione sull’accessibilità alle risorse alimentari, con un focus sulle disuguaglianze nel mondo; - I determinanti socio-economici della salute e Bangladesh: proiezione di un grafico animato in cui viene presentato il divario economico tra Nord e Sud del mondo, vengono analizzati i determinanti di salute e descritto il concetto di capability coniato da Amanda Sen; - Nord e Sud del Mondo: povertà, avidità e ambiente: lavori di gruppo sul consumo eccessivo di risorse e disparità tra Nord e Sud del mondo; - Cooperanti allo sbaraglio: simulazione di un gruppo di lavoro di una ONG per sviluppare un progetto di cooperazione su sanità, agricoltura e salubrità dell’acqua in Africa; - I primi 1000 giorni di vita, la finestra delle opportunità: viene affrontato il tema della malnutrizione nei primi 1000 giorni di vita. |
Luogo dove è implementata la pratica: | Territori ASL TO3 |
Parole chiave: | Alimentazione, Intercultura, Inclusione, Minori, Ambiente Scolastico |
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🤩 🤩 8/12 | |
Rome Cities Changing Diabetes | |
Titolo originale: | Rome Cities Changing Diabetes |
Descrizione dell'intervento: | "Cities Changing Diabetes” è un progetto internazionale che affronta la sfida dell'aumento della prevalenza del diabete nei contesti urbani, grazie all'impegno di numerosi partner internazionali, attraverso la ricerca e l'azione politica. Roma è entrata a far parte del progetto nel 2017. Health City Institute è alla guida del comitato direttivo. Da un punto di vista metodologico, il progetto realizza tre fasi fondamentali: |
Luogo dove è implementata la pratica: | Roma, Italia |
Parole chiave: | prevenzione, città sane, coinvolgimento, partnership, malattie croniche |
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🤩 🤩 7/12 | |
Health Education for Social Prosperity | |
Titolo originale: | Health Education for Social Prosperity |
Descrizione dell'intervento: | Il progetto ha avuto una durata di 14 mesi, si è concluso nell'aprile 2016 e si è svolto in tre penitenziari in Bulgaria: a Pleven, a Plovdiv e nel carcere minorile di Boychinovtsi. L'obiettivo principale è ridurre i danni causati dal consumo di sostanze stupefacenti all'interno delle carceri e di prevenirne l'uso. Il progetto presenta tre obiettivi specifici: |
Luogo dove è implementata la pratica: | Bulgaria |
Parole chiave: | carcere, dipendenze, formazione, empowerment, stili di vita |
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🤩 🤩 6/12 | |
Programma per il Lavoro | |
Titolo originale: | The Jobs Program |
Descrizione dell'intervento: | Il Jobs Program è un laboratorio per la ricerca del lavoro, progettato per prevenire e ridurre gli effetti negativi sulla salute mentale associati alla disoccupazione e per promuovere un reinserimento professionale di alta qualità. Il programma insegna ai partecipanti strategie efficaci per trovare e ottenere un'occupazione adeguata, nonché per anticipare e affrontare gli inevitabili contrattempi che incontreranno. Il programma comprende anche elementi per aumentare l'autostima dei partecipanti e il loro senso di controllo. Migliorando le loro capacità di ricerca di un lavoro e il senso di padronanza personale, il programma si propone di contrastare i sentimenti di impotenza, ansia, depressione e altri problemi di salute mentale legati allo stress. |
Luogo dove è implementata la pratica: | USA |
Parole chiave: | impiego, resilienza, benessere psicosociale, lavoratori, ambiente di lavoro |
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🤩 🤩 5/12 | |
Analisi del distretto di Weinheim-West - verso un comune a misura di anziano | |
Titolo originale: | The Weinheim-West district analysis - on the way to an age-friendly municipality |
Descrizione dell'intervento: | L'analisi del distretto Weinheim-West ha cercato di capire come dovrebbe essere progettato un distretto per consentire ai suoi cittadini più anziani di condurre una vita indipendente il più a lungo possibile. In dettaglio, il progetto includeva una descrizione cartografica dell'età della popolazione del distretto e delle infrastrutture, un'intensa attività di rete in loco, camminate nel distretto e interviste qualitative con persone anziane che vivono isolate. L'approccio scelto è stato di successo: l'amministrazione del comune di Weinheim è stata in grado di trarre beneficio dalla discussione con i cittadini in qualità di "esperti in loco", e nello stesso distretto sono sorte nuove dinamiche per un impegno volontario, per esempio donazione di panche, addestramento dei pedoni ad usare il bus, dance caffè. Alla base dell'analisi del distretto Weinheim-West ci sono una serie di progetti / modelli scientificamente solidi, ad esempio il modello Global Age friendly cities dell 'OMS. Complessivamente l'analisi del distretto Weinheim-West si compone di 4 parti: ricerca e documentazione delle condizioni demografiche e socio-strutturali; ispezioni del distretto con la partecipazione degli stessi abitanti, per individuare barriere dei luoghi in cui vivono, oltre ad un'indagine tramite questionario ai portatori di interesse di 15 luoghi di incontro per anziani; lavoro di rete per coinvolgere molteplici entità coinvolte, sia persone che istituzioni; dialogo pilota sulla salute contattando le persone più difficili da raggiungere. |
Luogo dove è implementata la pratica: | Distretto Rhein-Neckar-Kreis, Weinheim, Germania |
Parole chiave: | riqualificazione, terza età, coinvolgimento |
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🤩4/12 | |
Romania: Protezione dell'allattamento al seno per la salute di neonati e bambini, in particolare provenienti da famiglie vulnerabili | |
Titolo originale: | Romania: Protection of breastfeeding for the health of infants and young children especially in vulnerable families |
Descrizione dell'intervento: | In Romania, i dati raccolti tra il 2004 e il 2011 mostrano una forte propensione all'allattamento al seno da parte delle madri al momento della dimissione dalle strutture di maternità. Nel 2004, il 37% allattava ancora esclusivamente al seno a 6 mesi, ma questa percentuale sembra essersi ridotta drasticamente a solo il 12% circa nel 2011 - molto al di sotto dell'obiettivo degli Stati membri del 2025 di "almeno il 50% di allattamento al seno esclusivo per i primi 6 mesi".Tra il 2008 e il 2013 in questo Paese si è registrato un tasso di crescita annuo di quasi il 5% delle vendite di latte artificiale, per un valore di 78,5 milioni di dollari all'anno. A causa dei gravi rischi associati alla riduzione dell'allattamento al seno, il Parlamento rumeno ha votato per il controllo di tutte le forme di promozione dei sostituti del latte materno, includendo la sponsorizzazione da parte dei produttori di sostituti del latte materno nelle strutture rumene per i servizi di maternità e neonatale. Per questo, la legge 207/2016 cerca di proteggere l'allattamento al seno come la fonte di nutrizione più appropriata nei primi 6 mesi. Questa nuova legge non solo contribuirà a ridurre le disuguaglianze nella salute materna e infantile in Romania, ma può fungere da esempio per l'attuazione da parte di altri Stati membri dell'UE |
Luogo dove è implementata la pratica: | Romania |
Parole chiave: | prima infanzia, maternità, nutrizione, politica, legislazione |
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🤩3/12 | |
Green Deal Scholen - iniziativa per scuole sostenibili | |
Titolo originale: | Green Deal Scholen – sustainable schools initiative |
Descrizione dell'intervento: | Green Deal 'Verduurzaming Scholen' (Scuole più sostenibili) è un accordo tra il governo olandese, il settore dell'istruzione e l'Associazione dei comuni olandesi. Questo programma mira a rendere gli edifici scolastici più ecosostenibili in modo sano ed economico, creando un ambiente di apprendimento e di lavoro salubre per tutte le componenti della comunità scolastica. A questo scopo è stato creato un sito web, greendealscholen.nl (vd sezione link), che offre informazioni per la realizzazione di edifici scolastici sani, sostenibili e a costi accessibili. Gli operatori del settore condividono le varie esperienze e, inoltre, è presente un helpdesk per fornire assistenza agli utenti in caso di bisogno.L'obiettivo è quello di fornire informazioni adeguate,stabilire strategie di azione per gli ambienti interni e per il risparmio energetico e favorire approfondimenti sulle soluzioni sostenibili per gli edifici scolastici. |
Luogo dove è implementata la pratica: | Olanda |
Parole chiave: | riqualificazione, edilizia scolastica, sostenibilità, |
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Indicatori di equità della salute urbana | |
Titolo originale: | Spatial Urban Health Equity Indicators (SUHEI) |
Descrizione dell'intervento: | Le differenze spaziali nelle condizioni ambientali urbane contribuiscono alle disuguaglianze sanitarie all'interno delle città. Gli studiosi, pertanto, rilevano la necessità di nuovi indicatori di equità della salute urbana che consentano di monitorare le disuguaglianze di salute nel luogo e nel tempo, in particolare all'interno di un quartiere della città. Per questo motivo è stato sviluppato SUHEI: Indicatori di Equità della Salute Urbana Spaziale, elaborato per il caso studio della città di Dortmund in Germania. SUHEI identifica gli indicatori dei fattori determinanti per la salute, lo stato e l'esposizione. I fattori determinanti, che emergono su varie scale, da quella nazionale a quella sublocale, rappresentano fattori che motivano e spingono i processi ambientali o sociali coinvolti, come l'aumento della densità del traffico, la spesa pubblica o lo sviluppo urbano. Gli indicatori di stato, che riflettono lo stato attuale, mappano i fattori di stress ambientale e le risorse concrete (oneri e benefici), così come le variabili rilevanti del contesto sociale, sia a livello di città che di quartiere. Gli indicatori di esposizione mettono in relazione lo stato dell'ambiente con gli indicatori del contesto sociale, al fine di individuare spazialmente le disuguaglianze sanitarie, ad esempio, i quartieri in cui un alto livello di impatto acustico corrisponde a una quota sproporzionatamente più elevata di disoccupati o di abitanti svantaggiati. Gli indicatori di esposizione, mappati a livello di quartiere, hanno lo scopo di guidare i pianificatori nell'identificazione dei punti in cui è necessario intraprendere azioni specifiche, mentre gli indicatori di stato e i determinanti aiutano a definire il tipo di misure da adottare. |
Luogo dove è implementata la pratica: | Olanda, Germania. Caso studio Dortmund |
Parole chiave: | monitoraggio, pianificazione urbanistica, città sane, determinanti di salute, ambiente urbano, |
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Ricerca per Macro Obiettivi del Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025