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Violenza di genere

Per violenza di genere si intendono tutti gli atti di violenza, fisica, sessuale e psicologica, compresi lo stalking, lo stupro e il femminicidio, verso persone discriminate in base al sesso. È ritenuta una violazione dei diritti umani secondo la Dichiarazione di Vienna (Conferenza Mondiale dei Diritti Umani, 1993).

Empowomen – il progetto sanitario per donne in difficoltà

Il concetto di prevenzione, del controllo regolare è del tutto estraneo a chi vive in strada. L’idea di controlli annuali, in programma in ciascuno dei centri della rete ONDS, vuole contribuire alla costruzione di una sanità di prossimità in grado di offrire occasioni di salute a donne in condizioni di maggiore vulnerabilità.

Le principali nazionalità di provenienza sono italiana, europea e africana; seguono le donne sudamericane e quelle asiatiche.

Complessivamente dal 2020 ad oggi sono state effettuate 2744 prestazioni sanitarie.

Il progetto si inserisce nella collaborazione tra Fondazione IncontraDonna e  l’ONDS, Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni Italiane. EMPOWOMEN, empowerment for women, coinvolge gli Help Center di 18 città italiane che supportano le loro beneficiarie lungo un percorso che partendo dalla prevenzione e dalla cura le aiuti a riprendere un ruolo attivo nelle comunità locali.

Nelle difficoltà della vita in condizioni di disagio estremo manca totalmente l’attenzione per la propria salute, se non quando i sintomi di una qualche patologia compaiono in maniera dolorosa o particolarmente invalidante. Si effettuano, in particolare,  visite ed esami ecografici relativi al controllo di: Seno, Cavi ascellari, Vasi Epiaortici, Tiroide.

 

Esempio di revisione sistematica sulla prevenzione scolastica della violenza di genere

Le revisioni sistematiche convenzionali offrono poche informazioni su come funzionino gli interventi e per chi. Non è sufficientemente rigoroso il modo in cui le prove vengono identificate, valutate e sintetizzate. I ricercatori hanno sviluppato “revisioni sistematiche realistiche”, affrontando domande simili alle revisioni realistiche ma utilizzando metodi rigorosi. Questo metodo è stato applicato alla sintesi delle prove sulla prevenzione scolastica della violenza negli appuntamenti e nelle relazioni (DRV) e sulla violenza di genere (GBV). Il documento riflette su metodi e risultati complessivi. Attingendo alle descrizioni degli interventi, alle teorie del cambiamento e alle valutazioni dei processi, sono state sviluppate le seguenti ipotesi iniziali: gli interventi che innescano meccanismi di “trasformazione scolastica” (prevenzione della violenza cambiando gli ambienti scolastici) otterranno effetti maggiori rispetto a quelli che innescano la “sicurezza di base” (fermare la violenza sottolineando la sua inaccettabilità) o meccanismi di “sviluppo positivo” (sviluppo di abilità e relazioni più ampie degli studenti); tuttavia, la trasformazione della scuola funzionerebbe solo nelle scuole con un’elevata capacità organizzativa. Sono state utilizzate varie analisi innovative, alcune delle quali miravano a testare queste ipotesi e altre erano induttive, attingendo ai risultati disponibili. Nel complesso, gli interventi sono stati efficaci nel ridurre la DRV a lungo termine ma non la GBV o la DRV a breve termine. La prevenzione DRV si è verificata in modo più efficace tramite il meccanismo di “sicurezza di base”. I meccanismi di “trasformazione scolastica” sono stati più efficaci nella prevenzione della violenza di genere, ma solo nei paesi ad alto reddito. Gli impatti sulla vittimizzazione DRV a lungo termine erano maggiori quando si lavorava con una massa critica di ragazze partecipanti. Gli impatti sulla perpetrazione di DRV a lungo termine sono stati maggiori per i ragazzi. Gli interventi erano più efficaci quando si concentravano su abilità, atteggiamenti e relazioni, o mancavano il coinvolgimento dei genitori o le storie delle vittime. Il metodo ha fornito nuove intuizioni e dovrebbe essere utile ai responsabili politici che cercano i migliori interventi per i loro contesti.

Bonell C, Taylor B, Berry V, Filho SRP, Rizzo A, Farmer C, Hagell A, Young H, Orr N, Shaw N, Chollet A, Kiff F, Rigby E, Melendez-Torres GJ. Re-orientating systematic reviews to rigorously examine what works, for whom and how: Example of a realist systematic review of school-based prevention of dating and gender violence. Res Synth Methods. 2023 Jul;14(4):582-595. doi: 10.1002/jrsm.1644. Epub 2023 Jun 7. PMID: 37287195.

 

 

 

 

Correlazione fra violenza di genere e abuso di alcol

Il consumo problematico di alcol aumenta il rischio di compiere atti di violenza o di esserne vittima. Gli uomini che partecipano a programmi educativi contro la violenza domestica presentano spesso, oltre al problema della violenza, anche quello dell’alcol. Circa la metà delle donne vittime di violenza riferiscono di un consumo problematico di alcol all’interno della coppia, anche se solitamente chi abusa di alcol è l’uomo. Essere sotto l’effetto dell’alcol si intreccia con una gamma di altri fattori di contesto che contribuiscono a influenzare la perpetrazione della violenza.

Telefono Rosa: Report 2022

I femminicidi nel 2022 sono stati nuovamente superiori alle 100 unità (122): un numero in controtendenza rispetto al generale calo dei reati e in particolare degli omicidi.

Il  report porta la sua attenzione su moltissime altre questioni che restano gravissime ma che sono anche segnali inequivocabili (reati spia, come vengono definiti) nei confronti del rischio per le donne di essere uccise dal proprio partner o ex.

Settecentoottanta le donne accolte, 4.952 i contatti della sezione aiuto on line, e-mail e social. Nel 26,66% dei casi, si tratta di ragazze sotto i 16 anni o appartenenti alla fascia di età dai 16 ai 29 anni: si confermano quindi i dati secondo i quali la violenza maschile incide sempre più precocemente nella vita delle donne.

 Il 71% delle donne accolte sono italiane, il 29% straniere, la maggior parte delle quali proviene da paesi extra-UE.

Trecentotrenta le donne vittime di violenza fisica, 345 di violenza verbale e minacce, 79 di violenza sessuale e 157 da altre forme di violenza sessuale, quali molestie, in presenza oppure on line, revenge porn, obbligo di prestazioni sessuali umilianti o degradanti. Sempre superiore al 50% il livello di rischio alto o altissimo di ulteriori forme di violenza per le donne che ricorrono all’associazione del Telefono Rosa, dove altre forme di violenza sono rappresentate dalle 167 donne vittime di stalking o cyberstalking, 554 offese da violenza psicologica, 240 vittime di violenza economica.

Per il 55,72% dei figli è stata rilevata violenza assistita, mentre il 27,86% subisce anche violenza diretta.

Da alcuni anni si assiste a un continuo aggravamento delle diverse forme di violenza, con altissimi costi sanitari e sociali per le donne offese dalla violenza maschile. Risultano infatti 135 una sola volta, e 27 più di una volta, gli accessi al pronto soccorso, mentre sono 46 le donne ricoverate in ospedale per una volta e 5 quelle ricoverate più di una volta.

 Il ruoo dei centri antiviolenza e del Telefono Rosa Piemonte in particolare è cruciale nel contrasto alla violenza maschile; lo sono anche le diverse iniziative di formazione rivolte ai giovani, sia a livello scolastico sia nei confronti delle aggregazioni alle quali partecipano (istituzionali o più informali, come le associazioni).

Le criticità sono ancora tantissime: i tempi e le modalità di applicazione delle tutele legali, per esempio. Le leggi potrebbero essere sufficienti, la loro applicazione è però molto meno sicura. Mancano ancora competenze specifiche nel mondo sanitario, scolastico ed educativo in generale, nelle stesse forze dell’ordine, anche se le formazioni loro dedicate si stanno moltiplicando. Manca la cultura diffusa.

Di sicuro, è da rilevare una opinione pubblica piuttosto assente, con pregiudizi e stereotipi che ancora condizionano la vita stessa delle donne: vergogna, stigma e solitudine sono probabilmente gli ostacoli che si incontrano più frequentemente nelle donne vittime di violenza. (Dal comunicato stampa del Telefono Rosa)

 

Interventi basati sulla tecnologia e digitali contro la violenza del partner intimo

Un numero crescente di ricerche mostra l‘efficacia degli interventi basati sulla tecnologia o digitali nel migliorare la salute e il benessere delle sopravvissute alla violenza da parte del partner (IPV). Inoltre, le comorbidità della salute mentale come ansia, disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e depressione si verificano da tre a cinque volte più frequentemente nelle sopravvissute all’IPV, rendendo queste comorbilità obiettivi importanti degli interventi basati sulla tecnologia. Tuttavia, sta emergendo la ricerca sull’efficacia a lungo termine di questi interventi nel ridurre la vittimizzazione dell’IPV e gli effetti negativi sulla salute mentale sta emergendo. Questa metanalisi e revisione sistematica forniscono informazioni critiche da diversi studi randomizzati controllati (RCT) sull’impatto complessivo a breve e lungo termine degli interventi basati sulla tecnologia sulla salute e il benessere delle donne sopravvissute all’IPV.

L’obiettivo era di sintetizzare le prove attuali sugli effetti degli interventi basati sulla tecnologia o digitali sugli esiti di salute mentale (depressione, ansia e PTSD) e sugli esiti di vittimizzazione (abuso fisico, psicologico e sessuale) tra le sopravvissute all’IPV. Sono stati esaminati molteplici database tradizionali e grigi per gli studi pubblicati dal 2007 al 2021 e sono stati ammessi 64 studi e, Infine, 17 RCT sono stati conservati per la metanalisi.

I risultati sono promettenti ed evidenziano l’efficacia dell’intervento digitale di mitigazione dell’IPV come aggiunta (non sostitutiva) alle modalità tradizionali, utilizzando una strategia di risposta coordinata. I risultati contribuiscono all’attuale comprensione di “ciò che funziona” per promuovere la salute mentale, la sicurezza e il benessere delle sopravvissute .La ricerca futura potrebbe far progredire la scienza identificando gli ingredienti attivi dell’intervento, mappando i principi/meccanismi di azione dell’intervento, le migliori modalità di somministrazione, i livelli di dosaggio adeguati utilizzando il processo di corrispondenza dell’intensità del trattamento e le linee guida per aumentare la fattibilità e l’accettabilità.

 Emezue C, Chase JD, Udmuangpia T, Bloom TL. Technology-based and digital interventions for intimate partner violence: A systematic review and meta-analysis. Campbell Syst Rev. 2022 Aug 27;18(3):e1271. doi: 10.1002/cl2.1271. PMID: 36909881; PMCID: PMC9419475.

Violenza di genere: si può prevenire già a partire dai tre anni!

In occasione dell’8 Marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna, DoRS ha letto e sintetizzato una revisione che aveva come obiettivo di identificare interventi e programmi efficaci per la prevenzione e il superamento della violenza di genere fin dai primi anni di vita, dai 3 ai 12 anni, in ambiente scolastico.

Donne gravemente sfruttate. Il diritto di essere protagoniste

Il primo Rapporto di Slaves No More è teso a indagare da una prospettiva di genere il grave sfruttamento delle donne, sia lavorativo, sia sessuale, tenendo conto della letteratura
e delle ricerche esistenti.

Oggetto del rapporto, oltre a ogni forma di sfruttamento sul lavoro compreso il gap salariale, anche la prostituzione: da una ricerca su 200 siti web attivi in tutta Italia, sia sulla prostituzione indoor che annunci on line, il business è pari a 4,7 miliardi di euro. Il grave sfruttamento femminile comporta, inoltre, anche il passaggio da una forma di sfruttamento all’altra, da uno sessuale a uno lavorativo e viceversa.   

La produzione scientifica, seppur esistente e copiosa sul versante dello sfruttamento sessuale, appare estremamente ridotta sul versante dello sfruttamento lavorativo. Spesso vi si fa cenno nel contesto di riflessioni e linguaggi tutti al maschile, laddove lo sfruttamento femminile appare del tutto marginale. La donna lavoratrice viene quasi considerata in seconda posizione rispetto alla figura del lavoratore maschio e dunque in una collocazione subordinata. Slaves No More, con il presente Rapporto, intende esplorare questa dimensione, focalizzando l’attenzione sulle forme di sfruttamento – e spesso di grave sfruttamento – che coinvolgono le lavoratrici. Si tratta di un argomento di cui non si parla molto, eppure le donne sono sottoposte a forme vessatorie di sfruttamento in molti settori della produzione e della riproduzione sociale. Si tratta invece di indagare i meccanismi attraverso i quali, in modo intersezionale, le donne in generale, e in particolare le donne immigrate (circa 2.700.00 unità), subiscono fattori molteplici di vulnerabilità sociale. Tra questi si evidenzia lo scarso accesso alle risorse materiali e culturali, le discriminazioni multiple, le violenze subite in famiglia e/o durante il percorso migratorio, il debito contratto per emigrare ovvero preteso dai trafficanti per proseguire il viaggio, la provenienza etnica o nazionale o geografica, la necessità impellente di provvedere ai bisogni della famiglia. La vulnerabilità sociale derivante dall’intreccio di taluni o di tutti questi fattori può condurre le donne, e in particolare le donne immigrate, a subire le forme più gravi sfruttamento. (Dall’introduzione del Rapporto)

Violenza di genere; meno chiamate al 1522 nell’ultimo trimestre 2022

Secondo la rilevazione Istat pubblicata il 10 marzo 2023 c’è stata una diminuzione significativa delle chiamate al 1522 (numero di pubblica utilità per la violenza di genere e lo stalking. Si passa infatti da 11.337 chiamate a 9.877 del 2022 (-13%) nel quarto trimestre (raffrontato allo stesso periodo nel 2021). La diminuzione è più evidente per quanto concerne il contatto telefonico (-15.1%) e minima rispetto alla chat (-0,85%).

 Osservando la composizione percentuale delle chiamate per tipo di motivo, la richiesta di informazioni sul servizio 1522 rappresenta il 32,5% delle chiamate valide. Su questo valore pesa l’effetto della giornata del 25 novembre (Giornata internazionale contro la violenza sulle donne), quando sotto la spinta dei mass-media e dei social l’utenza è risultata più sollecitata a rivolgersi al servizio per avere maggiori informazioni sulla attività fornite dal numero di pubblica utilità.

 Analizzando i tipi di violenze subite, il 63,5% delle vittime dichiara di averne subito più di un tipo. I dati continuano a confermare quanto analizzato finora; le violenze maggiormente riportate nel complesso sono le minacce (37,5%) e la violenza psicologica (35,7%). Se si considera, però, la violenza che spinge maggiormente le vittime a contattare il numero di pubblica utilità 1522, quella fisica (40,1%) risulta essere la prevalente.

Nel quarto trimestre 2022 nel 55% dei casi le vittime con figli dichiarano che i propri figli hanno assistito alla violenza e nel 15,3% l’hanno subita loro stessi. Questi dati evidenziano come la violenza assistita sia un fenomeno ancora molto diffuso.

Dal racconto che le vittime fanno alle operatrici del 1522 emerge che la maggior parte di esse non denuncia la violenza subita alle autorità competenti. Solo il 14,5% nel quarto trimestre 2022 ha infatti denunciato la violenza subita (399 vittime). Questo dato è peraltro in lieve diminuzione rispetto ai precedenti trimestri.

Le tavole messe a disposizione dall’Istat riportano informazioni su:

  • il profilo delle vittime che si rivolgono al servizio per regione,
  • la tempistica delle chiamate per giorno della settimana e per ora della giornata,
  • i luoghi principali in cui avviene l’atto violento, nonché sugli effetti da esso generati sia direttamente sulle vittime sia sui figli.

 

Revisione sistematica della letteratura sulle risorse digitali per educare all’uguaglianza di genere

 La violenza e la discriminazione contro le donne sono gravi problemi che colpiscono la società odierna indipendentemente dalla cultura o dall’ambiente sociale. I programmi educativi e governativi che affrontano queste questioni di genere sono difficili da ampliare, insufficienti o, in alcuni casi, inesistenti. Le risorse digitali possono contribuire ad affrontare la discriminazione contro le donne e diverse iniziative tecnologiche sono in corso in tutto il mondo. I videogiochi e le risorse digitali hanno dimostrato la loro efficacia come strumenti per educare, prevenire e sensibilizzare sui problemi sociali. L’articolo presenta una revisione sistematica della letteratura di risorse digitali come videogiochi, app e simulazioni che affrontano questioni di genere tra cui violenza e stereotipi. Durante la revisione, sono state analizzate molteplici caratteristiche delle risorse trovate (strumenti di sviluppo, piattaforme, posizione, destinatari) in modo da classificare Lgli studi trovati. L’obiettivo principale della revisione è presentare lo stato delle risorse digitali incentrate sul genere, i loro studi di valutazione, comprese le metriche utilizzate e i campioni, nonché l’accettazione e l’impatto della loro applicazione. La maggior parte degli studi esaminati mirava ad aumentare la consapevolezza sulla violenza di genere utilizzando giochi seri rivolti agli adolescenti. Per le risorse valutate, sono stati comunemente utilizzati questionari pre-post. Tuttavia, molti dei progetti esaminati non disponevano di studi di valutazione o le risorse non erano apertamente disponibili, limitando così la loro massiccia applicazione e il loro potenziale impatto sulla società. I risultati forniscono un punto di partenza per comprendere meglio il ruolo delle risorse digitali nell’aumentare la consapevolezza sulle questioni di genere, evidenziando i loro limiti attuali e fornendo raccomandazioni per la ricerca futura nelle risorse digitali basate sul genere.

Yañez, A.G.B., Alonso-Fernández, C. & Fernández-Manjón, B. Systematic literature review of digital resources to educate on gender equality. Educ Inf Technol (2023). https://doi.org/10.1007/s10639-022-11574-8

Analisi della localizzazione e distribuzione territoriale delle donne anziane vittime di violenza di genere

Poco si sa di abusi e violenze sulle donne anziane, così come di strategie di prevenzione e intervento. Vengono presentati i risultati di un’indagine che ha come obiettivo l’elaborazione della Mappa di Localizzazione delle donne anziane vittime di violenza di genere, analizzando la loro distribuzione territoriale nel caso specifico della Comunità Autonoma della Galizia, Spagna, e il suo rapporto con i fattori ambientali, sociali, e variabili territoriali. I risultati della ricerca sull’ubicazione e la distribuzione dei tassi di donne anziane vittime di violenza di genere mostrano la sua relazione diretta con la bassa densità demografica, l’invecchiamento e la dipendenza, che è associata alle persone disabili. La mappatura risultante può facilitare la pianificazione territoriale dei servizi socio-sanitari rivolti alle donne anziane nelle zone rurali. La classificazione consente di delimitare a livello territoriale le aree di intervento, differenziando i comuni a maggiore e minore prevalenza.

Ferrás, C.; Ginzo Villamayor, M.J.; García, Y. Analysis of Location and Spatial Distribution of Elderly Women Victims of Gender Violence. Soc. Sci. 2023, 12, 72. https://doi.org/10.3390/socsci12020072