
Effetti del cambiamento climatico sulla salute mentale
L’Osservatorio Europeo del Clima e della Salute (The European Climate and Health Observatory) mira a sostenere l’Europa nella preparazione e nell’adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute umana, fornendo accesso a informazioni e strumenti pertinenti. Sul sito dell’Osservatorio sono pubblicati documenti, dati statistici e report inerenti al rapporto fra cambiamento climatico e salute. DoRS ha letto e sintetizzato per voi quelli riferiti al rapporto con la salute mentale.
Leggi Tutto »Salute mentale in ambiente lavorativo
La salute mentale in ambiente lavorativo: linee guida OMS
Le Linee guida dell’OMS sulla salute mentale in ambito lavorativo contengono delle raccomandazioni evidence-based per promuovere e fare prevenzione rispetto alla salute mentale dei lavoratori, e consentire alle persone con problemi mentali di rafforzarsi per poter partecipare alla vita lavorativa. Queste raccomandazioni riguardano interventi sull’organizzazione, sulla formazione dei manager e dei collaboratori, interventi di tipo individuale, modalità di rientro al lavoro e di conquista di un impiego. Le Linee guida sulla salute mentale nel setting lavorativo vogliono promuovere la realizzazione di interventi evidence-base per migliorare la salute mentale in tale contesto.
WHO guidelines on mental health at work. Geneva: World Health Organization; 2022
L’isolamento sociale: un importante fattore di rischio per la salute
Negli ultimi anni, le ricerche sulla disconnessione sociale, fenomeno che comprende l’isolamento sociale e la solitudine, hanno consentito di identificare il suo impatto sulla salute, paragonabile a comportamenti inerenti la dieta e l’attività fisica, e dannoso al pari di fattori quali il fumo e il consumo di alcol. Alcuni enti di ricerca del sistema sanitario statunitense hanno recentemente lanciato un invito all’azione – Call to Action – a livello mondiale. DoRS ha approfondito il tema.
Un quadro rappresentativo degli adolescenti e le adolescenti. I risultati di una ricerca nel cuneese
La Fondazione CRC – Cassa di Risparmio di Cuneo sta investendo sul tema del benessere psico-fisico degli adolescenti e delle adolescenti, sostenendo l’avvio e realizzazione di una ricerca sul territorio a cura del Cultural Welfare Center, volta a conoscere i bisogni dei giovani e valorizzare le risorse/strumenti di promozione della salute e di prevenzione attivate e attivabili, in cui i valori e le prassi siano condivise tra competenze, settori, ambiti diversi. DoRS ha letto il Report della ricerca.
Il congedo parentale giova al benessere mentale di mamme e papà
La misura politica del congedo parentale supporta la famiglia in un momento delicato della sua vita, la nascita di un figlio. Ma incide e in che modo sulla salute psicologica di madri e padri?
Giovani, Salute Mentale e Cultura
Voices of Culture è una “piattaforma di dialogo strutturato” che vuole favorire il confronto tra i rappresentanti nazionali del settore culturale e la Commissione EU al fine di ragionare sull’impatto della cultura e delle arti su salute e benessere. I suoi partecipanti si riuniscono periodicamente su tematiche specifiche per condividere buone prassi e produrre documenti politici e strumenti operativi da proporre agli Stati membri.
A ottobre 2022 è stato organizzato un evento che prevedeva un brainstorming per la raccolta di suggerimenti, esperienze, evidenze a livello europeo sul tema della salute mentale dei giovani.
Il focus era: come possono le arti e la cultura aiutare i giovani, soprattutto in questi periodi di crisi?
L’obiettivo principale era: produrre delle Raccomandazioni per aumentare la partecipazione e il contributo del settore culturale-artistico alla promozione della salute dei giovani in Europa.
Ne è derivato un Report, pubblicato a gennaio 2023, che fornisce le evidenze sul potenziale preventivo e terapeutico delle attività culturali rispetto alla salute e al benessere.
Il Report è articolato in 5 capitoli, contenenti una panoramica dei progetti “di successo” (buone pratiche) realizzati da organizzazioni ed enti di vari Paesi, approfonditi dal punto di vista metodologico del processo e dei risultati, per i quali è stato valutato l’impatto positivo sulla salute mentale dei giovani.
Associazione tra stile di vita sano e declino della memoria negli anziani
L’obiettivo dello studio / progetto è stato identificare un profilo di stile di vita ottimale per proteggere dalla perdita di memoria negli individui più anziani. I partecipanti erano provenienti da aree rappresentative del nord, del sud e dell’ovest della Cina ed erano soggetti di età pari o superiore a 60 anni con cognizione normale e sottoposti a genotipizzazione dell’apolipoproteina E (APOE) al basale nel 2009. I partecipanti sono stati seguiti fino alla morte, all’interruzione o al 26 dicembre 2019. Sono stati valutati sei fattori di stile di vita sano: una dieta sana (aderenza all’assunzione raccomandata di almeno 7 dei 12 alimenti idonei), esercizio fisico regolare (≥150 min di intensità moderata o ≥75 min di intensità vigorosa, a settimana), contatto sociale attivo (≥due volte a settimana), attività cognitiva attiva (≥due volte a settimana), mai o precedentemente fumato e mai bere alcolici. I partecipanti sono stati classificati nel gruppo favorevole se avevano da quattro a sei fattori di stile di vita sano, nel gruppo medio per due o tre fattori e nel gruppo sfavorevole per zero a un fattore. La funzione della memoria è stata valutata utilizzando il test di apprendimento verbale uditivo dell’Organizzazione mondiale della sanità/Università della California-Los Angeles e la cognizione globale è stata valutata tramite il Mini-Mental State Examination. Sono stati utilizzati modelli misti lineari per esplorare l’impatto dei fattori dello stile di vita sulla memoria nel campione di studio. Sono stati inclusi 29 072 partecipanti (età media di 72,23 anni; il 48,54% (n=14 113) erano donne; e il 20,43% (n=5939) erano portatori di APOE ε4). Durante il periodo di follow-up di 10 anni (2009-19), i partecipanti del gruppo favorevole hanno avuto un declino della memoria più lento rispetto a quelli del gruppo sfavorevole . In conclusione uno stile di vita sano è associato a un declino della memoria più lento, anche in presenza dell’apolipoproteina E (APOE). Questo studio potrebbe offrire informazioni importanti per proteggere gli anziani dal declino della memoria.
La pandemia COVID-19: implicazioni per la salute mentale materna e lo sviluppo della prima infanzia
Le donne sono particolarmente sensibili ai problemi di salute mentale durante il periodo perinatale. Con l’inizio della pandemia di COVID-19 nel 2020, è stata sollevata molta preoccupazione per l’impatto che l’isolamento, l’incertezza, il dolore, la perdita e lo sconvolgimento economico associati avrebbero avuto sulla salute mentale. Le donne hanno subito una quantità sproporzionata di stress ambientale durante questo periodo, compreso lo stress economico e le sfide associate all’essere lavoratori essenziali; i fattori di stress erano forse più diffusi nei gruppi di immigrati. Per le donne incinte durante il culmine della pandemia, è chiaro che lo stress, l’ansia e la depressione sono aumentati a causa dei cambiamenti nelle cure mediche e della diminuzione del sostegno sociale. È stato dimostrato che l’aumento delle sfide per la salute mentale nel periodo perinatale ha un impatto sulla salute socio-emotiva, cognitiva e comportamentale nei neonati e nei bambini, quindi le potenziali conseguenze dell’era COVID-19 sono grandi. Il documento discute questi potenziali impatti e descrive percorsi importanti per la ricerca futura.
Kerker BD, Willheim E, Weis JR. The COVID-19 Pandemic: Implications for Maternal Mental Health and Early Childhood Development. American Journal of Health Promotion. 2023;37(2):265-269.
Salute Mentale: l’appello alle istituzioni di 91 Direttori dei Dipartimenti
“Le condizioni drammatiche nelle quali stiamo sempre più scivolando consentono ai Dipartimenti di Salute Mentale di erogare ormai con estrema difficoltà le prestazioni che, invece, dovrebbero essere garantite dai Lea. Una situazione che si è aggravata con la pandemia e con le problematiche sociali ed economiche. C’è bisogno di iniziative concrete ed immediate per ricucire la rete pubblica dei DSM, sempre più sfilacciata, anche con un rilancio al loro interno dei percorsi psicologico-psicoterapeutici, per realizzare una salute mentale comunitaria, in grado di dare risposte integrate ai diversi aspetti biologici, psicologici e sociali”
In una lettera inviata al presidente della Repubblica, a Governo, Parlamento e Regioni, i Direttori dei Dsm chiedono di avviare un percorso concreto vincolando risorse definite per i servizi pubblici dei DSM, consentendo alle Regioni di attuare fin dal 2023 un piano straordinario di assunzioni, secondo gli standard per l’assistenza territoriale dei servizi di salute mentale definiti dall’Agenas.