Era un caldo pomeriggio di ottobre, e chi è agricoltore sa quanto le belle e terse giornate siano importanti per chi fa questo mestiere. Marco era un ragazzo di appena 27 anni che aveva aperto una attività agricola in proprio, di cui lui stesso era titolare.
Quel giorno si era diretto, da solo, presso un fondo rustico, alla guida del suo trattore gommato. Il suo intento era quello di fresare il terreno sotto alcuni alberi di ulivo e avrebbe utilizzato un trattore cingolato che aveva caricato sul rimorchio, più piccolo e più adatto a passare sotto le piante. Dopo aver arrestato il trattore gommato con il rimorchio in posizione trasversale rispetto alla pendenza del fondo rustico, iniziò le manovre necessarie per agevolare lo scarico del trattore cingolato.
Ma improvvisamente, mentre ha alzato di poco la fresatrice, il trattore cingolato ha perso l’aderenza al rimorchio e, traslando verso destra, ha fatto affondare la ruota nel terreno bagnato, provocandone il ribaltamento. Il trattore cingolato è caduto dal rimorchio e rovesciandosi per ben due volte su sé stesso e ha arrestato la sua corsa sul terreno sottostante schiacciando il corpo di Marco.
Questa è la centodiciottesima storia aggiunta al repertorio, nel quale sono raccolte le storie scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro che partecipano al progetto “Identificare cause e soluzioni degli infortuni lavorativi. Il modello comunità di pratica e narrazione”.
Puoi collegarti al repertorio delle storie di infortunio o leggere la sintesi della storia oppure collegarti al racconto completo “L’insostenibile leggerezza dell’essere… giovani“