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Fretta canaglia

Erano i primi giorni di agosto del 2019, faceva molto caldo nell’entroterra ligure. Luca e Matteo lavoravano in prossimità dell’impianto per la produzione di freni per automezzi. Più precisamente si trovavano nel sottotetto del fabbricato a circa sei metri da terra con i piedi sopra un grigliato attraverso il quale passava il calore dei forni accesi del reparto sottostante che si aggiungeva al caldo tipico di quel periodo. Dopo due giorni in quell’azienda, avevano quasi terminato la manutenzione delle ventole di aspirazione dei forni.

A un certo punto, Luca ha scavalcato la parete metallica perimetrale alla zona di lavoro alta più o meno un metro accedendo a un’area non calpestabile per lavare un pezzo del ventilatore. Ma il piano di calpestio ha ceduto, Luca è precipitato a terra procurandosi una brutta frattura.

Questa è la centosettesima storia di infortunio aggiunta al repertorio, nel quale sono raccolte le storie scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro che partecipano al progetto “Identificare cause e soluzioni degli infortuni lavorativi. Il modello comunità di pratica e narrazione”. Vai al repertorio delle storie di infortunio, leggi direttamente la sintesi della storia o la storia completa  “Fretta canaglia”.

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