Abbiamo ricevuto a fine luglio un appello alla mobilitazione per una campagna di advocacy da parte della IUHPE (International Union for Health Promotion and Education). Molti di voi conoscono questa società scientifica multi-professionale e trans-settoriale. Noi di DoRS ne facciamo parte fin dalla nostra istituzione nel 1998. Così come siamo membri attivi di EuroHealthNet (EHN), rete europea di partner costituita da istituzioni di sanità pubblica, centri di ricerca e organismi istituzionali. EHN collabora strettamente con la IUHPE.
Il motivo di questa mobilitazione è dato dal fatto che è in corso una profonda ristrutturazione della Sede Centrale dell’OMS, in cui non è più prevista una specifica struttura organizzativa dedicata alla Promozione della Salute. Come saprete l’OMS è sottoposta a enormi pressioni e tagli nei finanziamenti da parte degli Stati membri (in primis gli USA) che ne stanno compromettendo la legittimità e il ruolo di supporto e orientamento di fronte alle attuali poli-crisi mondiali che minacciano la pace, i diritti, l’uguaglianza, la prosperità delle persone, delle comunità locali e della società.
Rimanere inermi o in attesa non è la strategia di advocacy migliore in questo momento, proprio nello spirito della Promozione della Salute. Perdere l’attenzione e la capacità di reagire a questa criticità sarebbe un grave passo indietro, un ritorno al passato. Riportiamo il testo dell’email della IUHPE per farvi un’idea più precisa e autonoma.
“Vi invitiamo a partecipare alla nostra campagna di advocacy per mantenere una struttura operativa dedicata alla promozione della salute presso la sede centrale dell’OMS. Anche se potete inoltrare questo messaggio ad amici e colleghi all’interno dei vostri enti e ad altre organizzazioni, l’OMS è in ultima analisi responsabile nei confronti dei suoi membri, gli Stati nazionali. Questi sono solitamente rappresentati dai Ministeri (e dai Ministri) della Salute e dai Capi di Stato. Vi chiediamo di fare pressione sui vostri governi affinché inviino un messaggio al Direttore Generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus (drtedros@who.int) o al neo-nominato Vicedirettore Generale per la Promozione della Salute, la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, il dottor Jeremy Farrar, all’indirizzo farrarj@who.int.
l messaggio è semplice e diretto: quarant’anni di progressi nella promozione della salute e il suo impatto sugli ambiti più critici, quali la salute del pianeta, l’alfabetizzazione alla salute (health literacy), One Health, l’azione inter-settoriale e i setting per il ben-essere e la salute (come ospedali e servizi sanitari, scuole, città, luoghi di lavoro…) devono essere salvaguardati e rafforzati attraverso il mantenimento di una struttura organizzativa riconoscibile.
Potete utilizzare il documento di advocacy allegato per adattare o migliorare il vostro messaggio in base agli interlocutori governativi.”
Di fronte a questo appello alla mobilitazione, ci è venuto spontaneo condividerlo con voi. E molto probabilmente eravate già a conoscenza di questa situazione critica. Cosa possiamo fare individualmente e insieme?
Alcuni di voi, per ruolo istituzionale o altro, possono avere contatti diretti con il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, o con Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, e quindi informarli e spingerli ad agire.
Abbiamo però anche altre strade da percorre.
Per intanto informare altri collegh*, inoltrando questa email, per creare una consapevolezza comune e sostenere la funzione della Promozione della Salute nel proprio contesto.
Inoltre, dal punto di vista istituzionale, da alcuni mesi la Conferenza Stato-Regioni e il CIP (Coordinamento Inter-regionale della Prevenzione) sono impegnati, insieme con il Ministero della Salute, nella scrittura del prossimo Piano della Prevenzione 2026-2031 (che è un LEA – Livello Essenziale di Assistenza) in cui la Promozione della Salute ha un ruolo centrale. Piano che dovrà essere sostenuto, visto il pensionamento di molti colleghi storici e con molta esperienza e la carenza di operatori dedicati, con formazione, organizzazione e investimenti mirati e orientati alla Promozione della Salute, come si evince da un primo bilancio dell’attuale Piano. Quindi gli Assessori alla Sanità e i dirigenti regionali, membri del CIP, possono essere informati da noi e possono fare pressione su Ministero e Governo. È una strada “dal basso” percorribile?
Noi di DoRS lo stiamo facendo a livello regionale e nazionale. Abbiamo tradotto in italiano il documento di advocacy della IUHPE (qui il documento in inglese).
La traduzione in lingua italiana di documenti di raccomandazioni e advocacy è un nostro impegno costante per rendere più accessibili i documenti in lingua originale. Gli operatori italiani, grazie al nostro sito e alla formazione che svolgiamo in collaborazione con altre Regioni e a livello piemontese, possono utilizzarli e diffonderli. Nella newsletter di settembre inoltre abbiamo pubblicato la proposta di istituzione della Rete Regionale per la Promozione della Salute (PSSR), facendo leva sui gruppi tecnici inter-aziendali previsti dal nuovo PSSR.
Questo permetterebbe di continuare, in modo più rafforzato, l’impegno nella programmazione, realizzazione e valutazione del Piano della Prevenzione (PRP), presente e futuro. Altrettanto nella redazione e realizzazione del nuovo Piano Socio-Sanitario Regionale, in cui il PRP è un pilastro fondamentale. Sentiamo che “dobbiamo” usare le strategie e la metodologia empowering della Promozione della Salute, strumenti del nostro lavoro quotidiano, anche per la difesa della funzione stessa della Promozione della Salute nel nostro Servizio Sanitario Nazionale e Regionale e in tutti gli Enti e le Istituzioni in cui viene sviluppata ricerca, formazione, innovazione, valutazione a supporto degli operatori e decisori della Sanità e degli altri settori.
Documentazione
Health Promothon requires a strong WHO institutional backing – IUHPE, policy brief in inglese
La Promozione della salute necessita di un forte sostegno istituzionale da parte dell’OMS – IUHPE, traduzione italiana del policy brief a cura di Dors