Gli interventi negli ambienti naturali e spazi verdi (orto-terapia, giardini terapeutici, attività terapeutiche outdoor quali ad esempio la Forest Therapy, l’Adventure Therapy, ecc) rappresentano un’opportunità di cura/assistenza sanitaria e sociale accessibile a tutti, e una possibilità di alleggerimento della pressione sui servizi pubblici di salute mentale. La ricerca in tale ambito sta facendo progressi, ma i meccanismi sottostanti e i processi di funzionamento non sono ancora stati delineati. Una revisione ha analizzato gli interventi realizzati nei contesti naturali, finalizzati alla promozione della salute mentale, rivolti a gruppi di popolazione con patologie cliniche e senza alcuna patologia, utilizzando la metodologia della “valutazione scientifica realistica”: l’obiettivo è la sintesi delle evidenze internazionali al fine di chiarire come e perché un programma funziona. Sono stati inclusi 49 articoli: i contesti, i meccanismi e i risultati degli studi sono stati inglobati all’interno di una cornice teorica che utilizza l’interazione di 3 temi/ambiti (Natura, Sé individuale, Sé Sociale) per individuare le modalità di funzionamento e dedurne i criteri di trasferibilità. Le conclusioni della revisione hanno una rilevanza pratica, non solo teorica, per coloro che si occupano della progettazione di questi interventi, sotto forma di Raccomandazioni che si estendono anche ad interventi già in atto in termini di miglioramento e adattamento.
Wendy Masterton, Hannah Carver, Tessa Parkes, Kirsty Park, Greenspace interventions for mental health in clinical and non-clinical populations: What works, for whom, and in what circumstances?,Health & Place, Volume 64, 2020