Il catalogo identifica, dissemina e facilita la trasferibilità di esperienze di promozione e prevenzione della salute caratterizzate da un'esplicita attenzione al contrasto delle disuguaglianze.
Le esperienze sono descritte in schede sintetiche che è possibile selezionare a partire dalla tabella sottostante o dalla casella di ricerca guidata.
Le esperienze sono descritte in schede sintetiche che è possibile selezionare a partire dalla tabella sottostante o dalla casella di ricerca guidata.
Area tematica | Target | ||||||||
Bambini (di età 0-18 anni) | Persone anziane | Migranti/gruppi etnici | Donne | Persone con disabilità | Tutta la popolazione di un' area/quartiere/città | Lavoratori per la comunità/assistenti sociali | Staff del comune | Altri target | |
Approccio integrato di promozione della salute a livello locale o nazionale | 26 | 8 | 14 | 12 | 8 | 26 | 12 | 9 | 14 |
Attività fisica | 10 | 7 | 4 | 5 | 4 | 9 | 4 | 3 | 5 |
Consumo: cibo e dieta sana | 10 | 2 | 1 | 2 | 0 | 7 | 2 | 1 | 6 |
Pianificazione e controllo urbano | 9 | 4 | 7 | 6 | 3 | 10 | 4 | 3 | 3 |
Spazi verdi | 6 | 4 | 5 | 5 | 2 | 5 | 2 | 3 | 2 |
Trasporto pubblico | 3 | 2 | 3 | 2 | 1 | 5 | 1 | 3 | 1 |
Pedonalità | 2 | 3 | 2 | 2 | 3 | 7 | 1 | 4 | 1 |
Scuole salutari | 13 | 1 | 1 | 1 | 0 | 3 | 2 | 2 | 5 |
Sviluppo precoce del bambino | 34 | 0 | 5 | 10 | 0 | 2 | 6 | 2 | 18 |
Casa | 3 | 3 | 5 | 3 | 3 | 6 | 3 | 2 | 1 |
Coesione sociale, capitale sociale | 17 | 10 | 13 | 11 | 8 | 18 | 8 | 6 | 9 |
Rischi Ambientali | 5 | 2 | 4 | 2 | 1 | 4 | 3 | 1 | 2 |
Riduzione della povertà | 8 | 3 | 4 | 4 | 3 | 6 | 2 | 2 | 2 |
Gruppi di popolazione vulnerabili | 32 | 11 | 15 | 10 | 12 | 21 | 12 | 6 | 20 |
Altri temi | 3 | 0 | 0 | 1 | 1 | 2 | 1 | 0 | 4 |
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Protego | |
Titolo originale: | Protego |
Descrizione dell'intervento: | PROTEGO è un programma di prevenzione sviluppato nel 2001 dall'associazione catalana PSD ( Promoció i Desenvolupament Social ) e diffuso nelle altre regioni della Spagna a partire dal 2004. L'obiettivo generale del programma è modificare l'esposizione ai fattori familiari di rischio per quanto riguarda l'abuso di sostanze tra bambini e adolescenti ad alto rischio. Il programma ha una durata di due mesi e mezzo e si svolge in sessioni settimanali in cui i formatori lavorano direttamente con i genitori in uno spazio neutro. Scopo degli incontri è favorire il miglioramento delle competenze genitoriali (comunicazione, limiti, norme, monitoraggio), rafforzando i legami familiari e chiarendo la posizione della famiglia in relazione all'uso di droga. Alle famiglie viene consegnato il manuale del programma, così come delle schede riassuntive alla fine di ogni sessione. Il manuale include: (i) informazioni sulle caratteristiche del programma, (ii) linee guida per motivare e trattenere le famiglie, e (iii) linee guida per la sua attuazione, tra cui la logica della sessione, gli obiettivi specifici e la descrizione dettagliata della procedura. I moduli in cui si articola il programma sono i seguenti: 1. Definizione degli obiettivi di cambiamento del comportamento, 2. Abilità di comunicazione, 3. Riduzione dei conflitti e miglioramento delle relazioni familiari, 3. Definizione di standard e limiti, 5. Supervisione, sanzioni e legami familiari, 6. Posizione della famiglia riguardo l'uso di tabacco, alcol e altre droghe, 7. Risoluzione dei problemi, 8. Follow-up |
Luogo dove è implementata la pratica: | Spagna |
Parole chiave: | dipendenze, infanzia, famiglie a rischio, prevenzione |
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Aziende che Promuovono Salute – Rete WHP Lombardia | |
Titolo originale: | Aziende che Promuovono Salute – Rete WHP Lombardia |
Descrizione dell'intervento: | Obiettivo generale: promuovere cambiamenti organizzativi dei luoghi di lavoro al fine di renderli ambienti favorevoli alla adozione consapevole ed alla diffusione di stili di vita salutari, concorrendo alla prevenzione delle malattie non trasmissibili. Queste iniziative adottano un approccio multi componente (che agisce contestualmente sui diversi fattori di rischio/determinanti di salute) e vedono il coinvolgimento di tutti i livelli interessati, dai responsabili politici alle comunità locali (empowerment di comunità). |
Luogo dove è implementata la pratica: | Regione Lombardia, Italia |
Parole chiave: | ambiente di lavoro, benessere, sviluppo comunitario |
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Identificare cause e soluzioni degli infortuni lavorativi: il modello comunità di pratica e narrazione | |
Titolo originale: | Identificare cause e soluzioni degli infortuni lavorativi: il modello comunità di pratica e narrazione |
Descrizione dell'intervento: | L’obiettivo generale del progetto è usare l’approccio narrativo e la comunità di pratica come strumenti di prevenzione degli infortuni e di promozione della salute nei luoghi di lavoro. Sono stati coinvolti gli operatori dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPreSAL) delle ASL del Piemonte e della Lombardia, i quali, a seguito di un percorso formativo hanno valorizzato i dati delle inchieste di infortunio riscrivendole usando l’approccio narrativo. Le storie scritte dagli operatori hanno seguito uno schema narrativo concordato con il gruppo di progetto. Particolare rilievo è attribuito alle indicazioni per la prevenzione, intese come esperienze, procedure, azioni da attuare per prevenire l’infortunio. A due anni dall’inizio del progetto è stata avviata una comunità di pratica che ha coinvolto gli operatori SPreSAL, il cui intento era di condividere le indicazioni per la prevenzione favorendo il confronto e superando il limite legato alla soggettività dell’autore. |
Luogo dove è implementata la pratica: | Piemonte, Italia |
Parole chiave: | salute e sicurezza lavoro; prevenzione infortuni; narrazione; comunità di pratica |
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Romania: Protezione dell'allattamento al seno per la salute di neonati e bambini, in particolare provenienti da famiglie vulnerabili | |
Titolo originale: | Romania: Protection of breastfeeding for the health of infants and young children especially in vulnerable families |
Descrizione dell'intervento: | In Romania, i dati raccolti tra il 2004 e il 2011 mostrano una forte propensione all'allattamento al seno da parte delle madri al momento della dimissione dalle strutture di maternità. Nel 2004, il 37% allattava ancora esclusivamente al seno a 6 mesi, ma questa percentuale sembra essersi ridotta drasticamente a solo il 12% circa nel 2011 - molto al di sotto dell'obiettivo degli Stati membri del 2025 di "almeno il 50% di allattamento al seno esclusivo per i primi 6 mesi".Tra il 2008 e il 2013 in questo Paese si è registrato un tasso di crescita annuo di quasi il 5% delle vendite di latte artificiale, per un valore di 78,5 milioni di dollari all'anno. A causa dei gravi rischi associati alla riduzione dell'allattamento al seno, il Parlamento rumeno ha votato per il controllo di tutte le forme di promozione dei sostituti del latte materno, includendo la sponsorizzazione da parte dei produttori di sostituti del latte materno nelle strutture rumene per i servizi di maternità e neonatale. Per questo, la legge 207/2016 cerca di proteggere l'allattamento al seno come la fonte di nutrizione più appropriata nei primi 6 mesi. Questa nuova legge non solo contribuirà a ridurre le disuguaglianze nella salute materna e infantile in Romania, ma può fungere da esempio per l'attuazione da parte di altri Stati membri dell'UE |
Luogo dove è implementata la pratica: | Romania |
Parole chiave: | prima infanzia, maternità, nutrizione, politica, legislazione |
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