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Ciao, Sante

Sante Baiardi era ostinato, lucido, appassionato, infaticabile; ha continuato a lavorare fino alla fine, adattandosi progressivamente alle inevitabili limitazioni dell’età senza farsene vincere. Se ne è andato a 97 anni lasciando un segno ed un ricordo profondi in tanti campi della vita pubblica piemontese e torinese, ma in modo tutto particolare nella sanità e nella promozione della salute. Partigiano, militante politico di razza, amministratore lungimirante, è stato da Assessore alla sanità regionale il padre del primo Piano Socio-Sanitario del Piemonte (1981) ed è in quel ruolo che si è affacciato al mondo della promozione della salute (allora in Italia ancora Educazione sanitaria).

Proprio nel 1981 fu organizzato a Perugia un convegno dal titolo “Organizzazione dell’educazione sanitaria nel Servizio Sanitario Nazionale” e fu lì che lo conobbi: lui Assessore molto quotato che aveva “scoperto” quella che sarebbe diventata negli anni successivi la promozione della salute, io giovane medico di sanità pubblica che faceva esperienza sul territorio, nel servizio di Medicina Scolastica, di un modo di fare salute che usciva dai confini sanitari per diventare sviluppo di comunità. Fu l’inizio di una collaborazione nel CIES piemontese, poi CIPES, che si approfondì man mano che, smessi i panni dell’amministratore, Sante Baiardi divenne il motore dell’associazione, per anni instancabile pungolo delle diverse amministrazioni succedutesi nel dar forma a quel concetto di “Salute in tutte le politiche” per lui davvero fondamentale. Documentarsi e documentare era un suo assillo costante, ed è grazie a lui che, dopo un periodo di sperimentazione gestito in parte dal CIPES e in parte dal Servizio di Epidemiologia, le due esperienze si fusero per dar vita ad un Centro di Documentazione regionale che si chiamò DORS e che fu mio privilegio coordinare per quasi 20 anni.

Anni in cui Sante continuò a rilanciare, ad annodare fili, a creare le occasioni per far dialogare i soggetti più diversi, guidato dal suo fiuto politico e dal suo ottimismo nelle potenzialità delle persone. Non sempre tutto andava per il verso giusto, ma lui trovava sempre con grande resilienza il modo di rilanciare, ri-coinvolgere, spingere all’azione, oltrepassare gli stalli e le incomprensioni man mano emerse, incarnando in modo impareggiabile il ruolo di advocacy per la salute definito dalla Carta di Ottawa.

Conoscere, documentare, fare rete sono state per lui coordinate essenziali per passare “dal dire al fare”, espressione, come lui stesso sintetizzava, “simbolo della mia presenza nelle molteplici situazioni della vita” e che è anche il titolo del libro-intervista autobiografico pubblicato nel 20181.

A quest’uomo operoso, cocciuto, visionario il ringraziamento mio, di DORS e di tutto il mondo della promozione della salute piemontese.

 

1 Sante Baiardi Dal dire… al fare – Ricordi di un uomo impegnato – Intervista a cura di Mirella Calvano e Giovanni Romano – Impremix Edizioni Visual Grafica Torino 2018

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