Contributo all'Esposizione
delle Disuguaglianze
CoEsDi consente di stimare di quanto si potrebbe ridurre l’esposizione ai fattori di rischio se si potessero eliminare le disuguaglianze sociali.
Cos'è CoEsDi
CoEsDi nasce con l’obiettivo di fornire uno strumento per comprendere meglio il fenomeno delle disuguaglianze nelle regioni italiane, per capire quali fattori di rischio hanno un peso maggiore e quali di essi sono più influenzati dalle differenze socio-economiche.
Le disuguaglianze impattano pesantemente nell’aumento dell’esposizione a molti fattori di rischio; nessun altro determinante è così importante.
Cosa succederebbe se potessimo eliminare le disuguaglianze? Quali esposizioni a quali fattori di rischio ne avrebbero i maggiori benefici? Su quali fattori di rischio converrebbe lavorare in termini di prevenzione per ottenere il massimo effetto di riduzione delle disuguaglianze? È meglio concentrarsi sugli uomini o sulle donne? Sui giovani o sugli adulti? Quali sono nella mia regione i fattori di rischio su cui le disuguaglianze hanno il maggior impatto?
CoEsDi aiuta a rispondere a queste e ad altre domande proponendo un percorso di selezione in 4 passaggi:
- Regione
- Fattore di rischio
- Genere
- Classe di età
Per verificare la variabilità territoriale dei comportamenti adottati sono state utilizzate le regioni italiane (la Valle d’Aosta è stata accorpata al Piemonte per questioni di numerosità campionaria e rappresentatività statistica dei risultati). Il totale Italia è stato calcolato come livello medio di confronto. È stata inoltre effettuata una selezione sull’età, considerando solo i soggetti con età compresa tra i 30 e i 74 anni, da un lato (i più giovani a partire dai trent’anni) per considerare i soggetti con stabilità nel conseguimento e possesso del titolo di studio e dall’altro (i più anziani fino ai settantaquattro) per verificare gli impatti delle disuguaglianze sociali su una popolazione ancora relativamente giovane per poter beneficiare di misure di prevenzione e promozione della salute.
I dati sono stratificati per genere (Uomini, Donne e Totale) e grandi classi di età (30-44, 45-54, 55-64, 65-74 anni e totale 30-74 anni).
Come proxy della posizione socio-economica rispetto alla dimensione delle credenziali educative, utilizzato per il calcolo delle misure di impatto delle disuguaglianze di salute, È stato usato il titolo di studio riclassificato in tre classi (laurea o più, diploma di scuola media superiore/qualifica professionale, fino a licenza media inferiore).
Le misure di impatto sono state proiettate sulla popolazione italiana al 1° gennaio 2019 regione, sesso e fasce di età specifiche di fonte Istat.
Per maggiori dettagli sugli indicatori vedi qui.
Il catalogo identifica, dissemina e facilita la trasferibilità di esperienze di promozione e prevenzione della salute caratterizzate da un’esplicita attenzione al contrasto delle disuguaglianze.
Lo strumento non ha pretese di descrivere in modo esaustivo le azioni ma solo di mettere a disposizione una lista di buone pratiche, pratiche promettenti e interventi efficaci che rispondono alle selezioni fatte dall’utente sul tema e/o sul target di interesse.
Per approfondire, l’utente ha a disposizione per ogni azione una scheda descrittiva contenente anche il link a tutte le informazioni di dettaglio e un riferimento da contattare.
CARE si rivolge a operatori della sanità pubblica, stakeholder, decisori politici, associazioni del terzo settore e comprende pratiche già implementate in Italia e in altri Paesi su diversi ambiti territoriali e aree tematiche. Inizialmente le pratiche inserite in CARE derivavano solo da JAHEE (Joint Action – Health Equity Europe) ma successivamente il catalogo si è arricchito attingendo ad altri repertori accreditati.
Per maggiori dettagli vai alla sezione Descrizione delle fonti.

Descrizione delle fonti
La fonte informativa utilizzata per la realizzazione di CoEsDi è rappresentata dall’indagine multiscopo sulle famiglie, “Aspetti della vita quotidiana” (AVQ), condotta annualmente dall’Istat a partire dal 1994.
L’indagine, basata su un disegno di studio di tipo trasversale e su un campione rappresentativo della popolazione italiana di circa 60.000 soggetti e 24.000 famiglie, fa parte del sistema integrato delle indagini multiscopo sulle famiglie, un insieme organico di indagini che rileva una pluralità di dimensioni comportamentali e segmenti della vita quotidiana sul campione di intervistati. L’impianto di rilevazione si basa su un questionario standardizzato e strutturato, somministrato a tutti i componenti della famiglia, in parte in modalità face to face da intervistatori appositamente addestrati, in parte in autocompilazione.
In questo strumento è stata valorizzata la batteria di quesiti comuni alle diverse edizioni dell’indagine che rileva gli stili di vita di tipo comportamentale come il fumo di tabacco, il consumo di alcol, l’attività fisica, le abitudini alimentari, il sovrappeso e l’obesità delle edizioni dal 2012 al 2017. Le variabili sono state armonizzate e riclassificate per poter essere utilizzate in un pool unico, dicotomizzandole in comportamenti corretti/scorretti a partire dalle modalità e frequenze di assunzione, attraverso definizioni tratte dalla letteratura e confronto e revisione da parte di esperti del Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3.

Fattori di rischio
I fattori di rischio comportamentale presi in considerazione in CoEsDi sono 12.
Alcol abituale
Descrizione
Eccessivo consumo di bevande alcoliche
Definizione operativa
Sostenuto consumo abituale di alcol (birra, vino, aperitivi, amari, superalcolici)
Alcol a rischio
Descrizione
Eccessivo consumo di unità alcoliche
Definizione operativa
Forte consumo abituale di più unità alcoliche (bicchieri) al giorno (> 2 negli uomini; >1 nelle donne)
Fumatori
Descrizione
Consumo di tabacco
Definizione operativa
Popolazione che fuma abitualmente sigarette, sigari o pipa
Forti fumatori
Descrizione
Forte consumo di tabacco
Definizione operativa
Popolazione che fuma più di 20 sigarette al giorno
Sedentari
Descrizione
No attività fisica
Definizione operativa
Popolazione che non pratica attività sportiva o fisica
NO 5 F&V A DAY
Descrizione
Non consumo di 5 porzioni di frutta o verdura al giorno
Definizione operativa
Non consumo di 5 porzioni di frutta o verdura al giorno secondo i criteri stabiliti dall’OMS
NO 3 F&V A DAY
Descrizione
Non consumo di 3 porzioni di frutta o verdura al giorno
Definizione operativa
Non consumo di 3 porzioni di frutta o verdura al giorno secondo criterio OMS adattato ai paesi dell’Europa del sud
POCHE F&V A DAY
Descrizione
Basso consumo di frutta o verdura
Definizione operativa
Popolazione che consuma verdura, legumi o frutta raramente o mai
Troppe carni
Descrizione
Eccessivo consumo di carni in genere
Definizione operativa
Popolazione che consuma una o più volte al giorno carni bianche, rosse o salumi
troppi grassi
Descrizione
Eccessivo consumo di grassi a crudo o cucinati
Definizione operativa
Popolazione che consuma frequentemente grassi per il condimento a crudo o per la cottura dei cibi come burro o strutto o altri grassi e oli vegetali (semi, margarina)
sovrappeso
Descrizione
Eccesso ponderale: sovrappeso
Definizione operativa
Indice di massa corporea superiore a 25
obesi
Descrizione
Eccesso ponderale: obeso
Definizione operativa
Indice di massa corporea superiore a 30
Indicatori
In base alle selezioni effettuate dall’utente è possibile ottenere un output tabellare e i grafici che consentono a colpo d’occhio di osservare l’andamento di ogni fenomeno.
I grafici proposti da CoEsDi riportano sulle ascisse (Asse x) la prevalenza del fattore di rischio nella popolazione selezionata e sulle ordinate (Asse y) l’impatto delle disuguaglianze.
CoEsDi produce il calcolo di 3 indicatori (Beneficio%, Impatto % e Impatto assoluto) ognuno dei quali rappresentato da una coppia di valori (in ascissa i valori riferiti alla popolazione, in ordinata i valori riferiti all’effetto delle disuguaglianze).
Beneficio (%)
L’indicatore consente di stimare la riduzione di esposti che si potrebbe ottenere dall’eliminazione di una determinata esposizione che ha un’associazione, teoricamente causale, con l’outcome considerato.
Sull’asse delle x si riporta la Prevalenza% che rappresenta il numero di soggetti esposti al fattore di rischio su 100 abitanti.
Esempio: 43,6% di uomini sedentari in Piemonte.
Sull’asse delle y si riporta il valore PAF%. PAF è l’acronimo dell’espressione epidemiologica inglese Population Attributable Fraction (in italiano, frazione attribuibile % nella popolazione) e rappresenta la riduzione percentuale di esposti al fattore di rischio che si potrebbe ottenere eliminando le disuguaglianze. Utilizzare, come in questo caso, l’istruzione come proxy della posizione socioeconomica, significa dunque stimare la riduzione % degli esposti attribuibile all’eliminazione delle differenti esposizioni per titolo di studio. In particolare, si attribuisce l’esposizione rilevata nei gruppi più avvantaggiati (i più istruiti) a tutti gli altri. È possibile quindi avere delle PAF negative che si ottengono quando uno stile di vita negativo è più prevalente tra gli strati sociali più avvantaggiati.
Esempio: 37,6% di uomini sedentari in meno in Piemonte eliminando le disuguaglianze.
(NB: il valore PAF può essere superiore al valore della prevalenza%. In altri termini l’eliminazione delle disuguaglianze potrà essere maggiore del valore della prevalenza del fattore di rischio. Ad esempio un fattore di rischio può avere una prevalenza nella popolazione del 30% di cui il 50% spiegato dalle disuguaglianze).
Impatto (%)
L’indicatore mette in relazione il numero di esposti ad un fattore di rischio con il numero di soggetti esposti su 100 abitanti (specifici per fascia di età, genere e regione) che si eviterebbero se si eliminassero le disuguaglianze sociali.
Sull’asse delle x si riporta la Prevalenza% che rappresenta il numero di soggetti esposti al fattore di rischio su 100 abitanti.
Esempio: 43,6% di uomini sedentari in Piemonte.
Sull’asse delle y si riporta l’Impatto% dis che rappresenta il numero di soggetti esposti al fattore di rischio su 100 abitanti che si potrebbero evitare se si eliminassero le disuguaglianze sociali.
Esempio: il 16,4% degli uomini sedentari potrebbe essere evitato eliminando le disuguaglianze.
(NB: il valore Impatto% dis può essere superiore al valore Prevalenza%).
Impatto assoluto
L’indicatore mette in relazione il numero assoluto di esposti ad un fattore di rischio con il numero assoluto degli esposti a quel fattore di rischio che si eviterebbero se si eliminassero le disuguaglianze sociali.
Sull’asse delle x si riporta il N. soggetti pop cioè il numero assoluto di soggetti esposti al fattore di rischio selezionato.
Esempio: in Piemonte si osservano 602.617 uomini sedentari.
Sull’asse delle y si riporta il N. soggetti dis cioè il numero assoluto di soggetti esposti al fattore di rischio selezionato che si eviterebbero se si eliminassero le disuguaglianze.
Esempio: in Piemonte si avrebbero 217.508 uomini sedentari in meno se si annullassero le disuguaglianze.
Beneficio %
Prevalenza %
asse x
PAF %
asse y
impatto %
Prevalenza %
asse x
Impatto % dis.
asse y
impatto assoluto
Numero soggetti pop.
asse x
Numero soggetti dis.
asse y
Gruppo di lavoro
Progettazione e coordinamento editoriale
Umberto Falcone
Sviluppo indicatori e elaborazione dati
Michele Marra
Alessandro Migliardi
Tania Landriscina
Ricerca documentale
Luisella Gilardi
Paola Capra
Renata Leardi
Sviluppo informatico e progetto grafico
Massimo Marighella
Alessandra Casano
Alessandro Rizzo
Silvano Santoro
Direzione scientifica
Giuseppe Costa
Antonella Bena