Indicatori
In base alle selezioni effettuate dall'utente è possibile ottenere un output tabellare e i grafici che consentono a colpo d'occhio di osservare l'andamento di ogni fenomeno.
I grafici proposti da CoMoDi riportano sulle ascisse (Asse x) l'impatto del fattore di rischio sulla mortalità generale e sulle ordinate (Asse y) il contributo delle disuguaglianze.
CoMoDi produce il calcolo di 3 indicatori (Beneficio%, Impatto% e Impatto assoluto) ognuno dei quali rappresentato da una coppia di valori (in ascissa i valori riferiti alla mortalità generale, in ordinata i valori riferiti all'effetto sulla mortalità delle disuguaglianze):


Indicatore Ascisse (x) Ordinate (y)
Beneficio% RA PAF%
Impatto% Impatto su 100.000 Impatto su 100.000 dis
Impatto assoluto N. morti N. morti dis



BENEFICIO%
L'indicatore consente di stimare la riduzione di mortalità che si potrebbe ottenere dall'eliminazione di una determinata esposizione in rapporto alla riduzione della mortalità in assenza di disuguaglianze.
Sull'asse delle x si riporta il RA (Rischio Attribuibile) cioè il rischio di mortalità attribuibile all'esposizione al fattore di rischio espresso in valore percentuale.
Esempio: il 10,7% della mortalità degli uomini in Piemonte è spiegato dalla sedentarietà

Sull'asse delle y si riporta la PAF% che rappresenta la riduzione percentuale di morti che si potrebbe ottenere eliminando le disuguaglianze. PAF à l'acronimo dell'espressione epidemiologica inglese Population Attributable Fraction (in italiano, frazione attribuibile % nella popolazione) e rappresenta la riduzione percentuale di morti a causa dell'esposizione al fattore di rischio che si potrebbe ottenere eliminando le disuguaglianze.
Utilizzare, come in questo caso, l'istruzione come proxy della posizione socioeconomica, significa dunque stimare la riduzione % dei morti attribuibile all'eliminazione delle differenti esposizioni per titolo di studio. In particolare, si attribuisce l'esposizione rilevata nei gruppi più avvantaggiati (i più istruiti) a tutti gli altri. È possibile quindi avere delle PAF negative che si ottengono quando uno stile di vita negativo è più prevalente tra gli strati sociali più avvantaggiati.
Esempio: eliminando le disuguaglianze nell'esposizione al fattore di rischio, la mortalità degli uomini sedentari in Piemonte si ridurrebbe del 4,2% passando quindi dal 10,7 al (10,7-4,2=)6,5%.
(NB: il valore PAF non può mai essere superiore al valore RA. In altri termini l'eliminazione delle disuguaglianze non potrà mai avere un effetto maggiore dell'eliminazione del fattore di rischio).

IMPATTO%
L'indicatore mette in relazione il numero di morti a causa dell'esposizione ad un fattore di rischio con il numero di soggetti morti su 100.000 abitanti (specifici per fascia di età, genere e regione) che si eviterebbero se si eliminassero le disuguaglianze sociali.
Sull'asse delle x si riporta l'Impatto su 100.000 che rappresenta il numero di morti attribuibili al fattore di rischio su 100.000 abitanti.
Esempio: in Piemonte si stimano 55,3 morti su 100.000 abitanti a causa della sedentarietà.

Sull'asse delle y si riporta l'Impatto su 100.000 dis che rappresenta il numero di morti attribuibili al fattore di rischio su 100.000 abitanti che si potrebbero evitare se si annullassero le disuguaglianze sociali.
Esempio: in Piemonte, se si eliminassero le disuguaglianze, si stimano 21,7 morti in meno su 100.000 abitanti a causa della sedentarietà.
Le disuguaglianze spiegano circa il 40% della mortalità dovuta alla sedentarietà (21,7/55,3X100=39,2%).
(NB: il valore Impatto su 100.000 dis non può mai essere superiore al valore Impatto su 100.000. In altri termini l'eliminazione delle disuguaglianze non potrà mai avere un effetto maggiore dell'eliminazione del fattore di rischio).

IMPATTO ASSOLUTO
L'indicatore mette in relazione il numero assoluto di morti a causa dell'esposizione ad un fattore di rischio con il numero assoluto dei morti che si eviterebbero tra gli esposti a quel fattore di rischio se si eliminassero le disuguaglianze sociali.
Sull'asse delle x si riporta il N. morti, cioè il numero assoluto di soggetti deceduti a causa del fattore di rischio selezionato.
Esempio: in Piemonte si stimano 1.495 deceduti a causa della sedentarietà.

Sull'asse delle y si riporta il N. morti dis, cioè il numero assoluto di soggetti deceduti a causa del fattore di rischio selezionato che si eviterebbero se si eliminassero le disuguaglianze sociali.
Esempio: in Piemonte, se si eliminassero le disuguaglianze, si osserverebbero 587 deceduti in meno a causa della sedentarietà. Le disuguaglianze spiegano più di 1/3 della mortalità dovuta alla sedentarietà (587/1495X100=39,2%).



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