Indicatori
In base alle selezioni effettuate dall'utente è possibile ottenere un output tabellare e i grafici che consentono a colpo d'occhio di osservare l'andamento di ogni fenomeno.
I grafici proposti da CoEsDi riportano sulle ascisse (Asse x) la prevalenza del fattore di rischio nella popolazione selezionata e sulle ordinate (Asse y) l'impatto delle disuguaglianze.
CoEsDi produce il calcolo di 3 indicatori (Beneficio%, Impatto % e Impatto assoluto) ognuno dei quali rappresentato da una coppia di valori (in ascissa i valori riferiti alla popolazione, in ordinata i valori riferiti all'effetto delle disuguaglianze):


Indicatore Asse x Asse y
Beneficio% Prevalenza% PAF%
Impatto% Prevalenza% Impatto% dis
Impatto assoluto N. soggetti pop N. soggetti dis



BENEFICIO%
L'indicatore consente di stimare la riduzione di esposti che si potrebbe ottenere dall'eliminazione di una determinata esposizione che ha un'associazione, teoricamente causale, con l'outcome considerato.
Sull'asse delle x si riporta la Prevalenza% che rappresenta il numero di soggetti esposti al fattore di rischio su 100 abitanti.
Esempio: 43,6% di uomini sedentari in Piemonte.

Sull'asse delle y si riporta il valore PAF%. PAF è l'acronimo dell'espressione epidemiologica inglese Population Attributable Fraction (in italiano, frazione attribuibile % nella popolazione) e rappresenta la riduzione percentuale di esposti al fattore di rischio che si potrebbe ottenere eliminando le disuguaglianze. Utilizzare, come in questo caso, l'istruzione come proxy della posizione socioeconomica, significa dunque stimare la riduzione % degli esposti attribuibile all'eliminazione delle differenti esposizioni per titolo di studio. In particolare, si attribuisce l'esposizione rilevata nei gruppi più avvantaggiati (i più istruiti) a tutti gli altri. È possibile quindi avere delle PAF negative che si ottengono quando uno stile di vita negativo è più prevalente tra gli strati sociali più avvantaggiati.
Esempio: 37,6% di uomini sedentari in meno in Piemonte eliminando le disuguaglianze.
(NB: il valore PAF può essere superiore al valore della prevalenza%. In altri termini l'eliminazione delle disuguaglianze potrà essere maggiore del valore della prevalenza del fattore di rischio. Ad esempio un fattore di rischio può avere una prevalenza nella popolazione del 30% di cui il 50% spiegato dalle disuguaglianze).

IMPATTO%
L'indicatore mette in relazione il numero di esposti ad un fattore di rischio con il numero di soggetti esposti su 100 abitanti (specifici per fascia di età, genere e regione) che si eviterebbero se si eliminassero le disuguaglianze sociali.
Sull'asse delle x si riporta la Prevalenza% che rappresenta il numero di soggetti esposti al fattore di rischio su 100 abitanti.
Esempio: 43,6% di uomini sedentari in Piemonte.

Sull'asse delle y si riporta l'Impatto% dis che rappresenta il numero di soggetti esposti al fattore di rischio su 100 abitanti che si potrebbero evitare se si eliminassero le disuguaglianze sociali.
Esempio: il 16,4% degli uomini sedentari potrebbe essere evitato eliminando le disuguaglianze.
(NB: il valore Impatto% dis può essere superiore al valore Prevalenza%).

IMPATTO ASSOLUTO
L'indicatore mette in relazione il numero assoluto di esposti ad un fattore di rischio con il numero assoluto degli esposti a quel fattore di rischio che si eviterebbero se si eliminassero le disuguaglianze sociali.
Sull'asse delle x si riporta il N. soggetti pop cioè il numero assoluto di soggetti esposti al fattore di rischio selezionato.
Esempio: in Piemonte si osservano 602.617 uomini sedentari.

Sull'asse delle y si riporta il N. soggetti dis cioè il numero assoluto di soggetti esposti al fattore di rischio selezionato che si eviterebbero se si eliminassero le disuguaglianze.
Esempio: in Piemonte si avrebbero 217.508 uomini sedentari in meno se si annullassero le disuguaglianze.



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