7 obiettivi per garantire la salute mentale in Europa
a cura di Rita Longo, Dors

Il Piano -  costruito consultando i governi degli Stati Membri, le ONG, gli esperti locali - riprende la vision e i 4 ambiti prioritari di intervento del documento politico Salute 2020, e contribuisce così alla sua realizzazione.

Si ribadisce che la salute mentale deve essere garantita a tutti e si propone l’adozione di strategie multidimensionali “comunitarie” per creare consapevolezza e cambiamento, secondo un approccio salutogenico che:

  • si concentra sugli aspetti positivi (empowerment, resilienza, abilità psicosociali o life skills, capacità di autogoverno, sentimento di felicità, risorsa psicologica di autostima…),
  • privilegia una metodologia di coinvolgimento attivo e partecipato di operatori e utenti, con un’attenzione specifica all’equità e al contrasto delle disuguaglianze.

Il Piano ci dice inoltre che la promozione della salute mentale deve essere terreno di investimento prioritario; ecco alcuni dati riportati nel documento:

  • in Europa ogni anno il 25% di persone soffrono di disturbi mentali (ansia, depressione, disturbi bipolari, …), e tali disturbi spesso riguardano le fasce economicamente e socialmente deprivate
  • la depressione da sola è responsabile del 13,7% del carico di disabilità, risultando così la prima malattia cronica in Europa. Seguono i disturbi collegati all'alcol (6,2%), l'Alzheimer e le altre demenze (3,8%), la schizofrenia e i disturbi bipolari (2,3% ciascuno).

Anche il nuovo Piano della Prevenzione della Regione Piemonte (PRP), in linea con il Piano Nazionale della Prevenzione 2014 – 2018, pone l’accento su questo tema, riprendendo la definizione dell’OMS che assegna alla salute mentale pari “dignità” rispetto alla salute fisica, in quanto parte integrante della salute e del benessere generale: l’interrelazione corpo – mente è anche dimostrata da vari studi, che sottolineano come le persone affette da disagio/disturbo mentale presentino tassi molto più elevati di suicidio, e di disabilità e mortalità, rispetto alla popolazione generale (nei casi di depressione maggiore e schizofrenia la percentuale di rischio di malattia/morte per malattia fisica è del 35% - 60%).

Tra i dati della nostra Regione, lo studio PASSI stima che in Piemonte nel periodo 2010-2013 tra 18 e 69 anni quasi il 6% della popolazione (corrispondenti ad oltre 170mila persone) presenta sintomi indicativi di depressione, con prevalenze che aumentano con l’età e con il diminuire del livello di scolarità e di condizioni economiche; anche l’avere una patologia cronica è una condizione che risulta associata ad una più elevata prevalenza di sintomi di depressione (12%).

Inoltre, il PRP piemontese propone azioni basate su prove di efficacia, in particolare in riferimento agli interventi “tempestivi” nei casi di esordi psichiatrici.

In sintesi, il Piano d’azione europeo per la salute mentale dimostra che in tutti i Paesi dell'area europea dell'OMS i disturbi mentali sono le malattie croniche con il maggior impatto, e individua degli obiettivi e azioni – efficaci e concrete - da adottare per contrastare l'insorgenza dei disturbi mentali, integrando offerta terapeutica e interventi di promozione della salute, e considerando l’interconnessione di salute mentale e fisica nell’ambito della sanità pubblica.

Leggi il report completo “The European Mental Health Action Plan”

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Foto: www.shutterstock.com


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