Il fascicolo sanitario elettronico. ARTICOLO AGGIORNATO (Bozza)
a cura di Grazia Bertiglia, DoRS

Fascicolo sanitario elettronico – le linee guida del Garante della Privacy

Molti paesi in cui esiste un Servizio sanitario nazionale hanno già da tempo iniziato a percorrere la strada della sanità elettronica applicata alla diagnosi e cura; condividere on line la storia clinica del paziente con una sorta di cartella clinica virtuale compilata a più mani e costantemente aggiornata nel tempo da tutti i sanitari con cui la persona viene in contatto nel corso della sua vita apre scenari di alta efficienza, ma può rappresentare anche un pericolo di offesa per i diritti personali o di discriminazione, se l'uso delle grandi basi di dati anche di natura sensibile viene distorto per finalità diverse.

Nella primavera 2009 l'Autorità Garante della Privacy promosse una consultazione pubblica sulle "Linee guida in tema di Fascicolo sanitario elettronico e di dossier sanitario", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 71 del 26 marzo 2009 e il 3 agosto 2009 sono state pubblicate le Linee Guida adottate il 16 luglio 2009, che contengono alcune precisazioni importanti per la salvaguardia del diritto alla riservatezza, ma confermano la grande utilità di un simile strumento elettronico, adeguatamente "governato", per migliorare i servizi sanitari in termini di appropriatezza e tempestività e al contempo garantire la migliore allocazione delle risorse riducendo gli sprechi e le inefficienze.

Il Fascicolo sanitario elettronico (FSE) è molto più di una cartella clinica trascritta in formato elettronico e già adottata in molte strutture di ricovero: il cosiddetto dossier elettronico non è altro che un supporto moderno per un documento già ben codificato; il paziente sa dove si trova il suo dossier, a quali eventi o specifici problemi si riferiscono i dati che contiene e a chi rivolgersi per averne copia; a lui spetta di farlo conoscere ad altri, sanitari e non, con cui viene in contatto. Il Fascicolo sanitario elettronico è una raccolta di informazioni di varia provenienza, che vengono messe a disposizione di più operatori, anche non direttamente noti all'interessato; è una simile banca dati che potrebbe essere usata per generare profili altamente raffinati della popolazione, utilizzabili sia per fini di prevenzione e di cura sia per scopi di programmazione e controllo dei servizi sanitari e anche non sanitari e anche profili utili per scopi estranei alla salute della persona e della collettività. In mancanza di una legge specifica che ne regolamenti l’uso e l’impianto, le linee guida indicano quali sono gli usi compatibili con l’attuale  quadro normativo a protezione dei dati personali.

In primo luogo si definisce che il FSE può essere utilizzato legittimamente soltanto per scopi di diagnosi, cura, riabilitazione e prevenzione dell’individuo e non per programmazione, controllo e valutazione del sistema sanitario, né per la prevenzione collettiva; non potranno inoltre accedere ai dati del FSE né i datori di lavoro, né le assicurazioni (private) e nemmeno i medici legali, ancorché del servizio sanitario pubblico, date le loro specifiche competenze.  Gli accessi dovranno essere limitati al personale sanitario e ai soli tipi di dati che sono via via necessari a seconda dei casi; il personale amministrativo potrà accedere soltanto alle parti amministrative del fascicolo e non vedere le informazioni sulla salute. Il cittadino dovrà esprimere il proprio consenso alla creazione del fascicolo e se non vorrà, questo non potrà limitare in alcun modo l’accesso alle prestazioni sanitarie; al momento della maggiore età si dovrà richiamare il cittadino per chiedere conferma – o meno – della volontà espressa in precedenza per lui dai genitori. Sarà possibile decidere di limitare la visibilità di proprie informazioni sanitarie particolari o oscurarla del tutto; alcune informazioni  già per legge coperte da  anonimato  dovranno rispettare questa garanzia (interruzioni di volontarie di gravidanza, tossicodipendenza,  pedofilia e violenza sessuale, protezione giudiziaria dei collaboratori di giustizia..)

L’utilizzo delle informazioni del FSE per scopi di ricerca scientifica sarà possibile soltanto secondo le regole che già oggi proteggono i dati da usi impropri, primo fra tutti il vincolo di accedere al dato identificativo soltanto quando ciò è indispensabile per raggiungere lo scopo.

Spetta alle Regioni definire in concreto l’impianto del FSE e le sue modalità operative e mettere in campo le risorse necessarie per implementare il sistema con una rete capillare, estesa non soltanto ai servizi sanitari pubblici ma anche a quelli convenzionati e privati, largamente utilizzati soprattutto nella fase di diagnosi anche nella nostra regione; se tuttavia il grado di consenso dei cittadini a tale utilizzo delle potenzialità delle nuove tecnologie fosse ridotto dal timore di un uso scorretto dei dati (e quindi vi fossero  limitate adesioni o  grandi richieste di oscuramento) l’utilizzo per gli scopi di ricerca e di prevenzione collettiva potrebbe essere fortemente compromesso e anche gli scopi di prevenzione individuale sarebbero  perseguiti con più difficoltà e meno tempestività; dunque l’azione per far conoscere potenzialità e garanzie insite nel sistema è fondamentale e andrà rivolta ai cittadini ma anche alle strutture, ai medici di base e alle altre figure sanitarie che saranno tramite per ottenere l’adesione degli interessati, fondata su una corretta informazione che porti a una fiducia nel sistema non soltanto per la loro propria salute ma in un’ottica collettiva e sociale.

 

Per approfondire:

SITO DEL GARANTE PRIVACY – LINEE GUIDA

In Piemonte : SIRSE e AURA

In Piemonte  il Piano Socio-Sanitario regionale 2007-2010, approvato il 24 ottobre 2007, ha espressamente previsto un modello di sanità in rete, supportato dalle più avanzate tecnologie dell’informazione e della comunicazione. 

Con la DGR 15 – 8626 del 21 aprile 2008 è stato avviato il Programma SIRSE  “Sistema Integrato Regionale di Sanità Elettronica” che gestirà il fascicolo sanitario elettronico,  con l’obiettivo di realizzare l’integrazione dei sistemi informatici delle ASL e ASO del Piemonte in modo da migliorare le performance dei servizi sanitari erogati dalle singole  aziende sanitarie e la loro accessibilità da parte dei cittadini, con un risultato complessivo di miglioramento della gestione e del governo del sistema sanitario regionale nel suo complesso e nel mese di giugno è stato deliberato il suo piano operativo.

Uno dei primi passi concreti per l’impianto del sistema è la realizzazione dell’Archivio unitario regionale degli assistiti (AURA), approvato con la  DGR 87-11914 del 28 luglio 2009. AURA è un archivio anagrafico federato a livello regionale,  contenente le informazioni indispensabili per l’identificazione certa dei cittadini. Sarà fruibile da parte di tutte le aziende sanitarie regionali, per consentire, disponendo di dati anagrafici attendibili, l’identificazione certa degli assistibili; da ciò deriva la possibilità di assicurare l’aggiornamento in tempo reale degli omologhi archivi degli assistiti a livello aziendale su cui già oggi si interfacciano un numero sempre maggiore di applicazioni ospedaliere e territoriali; di uniformare a livello regionale i processi di gestione della scelta/revoca dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nonché delle esenzioni.

 

La complessa fase di progettazione del sistema, che coinvolge numerosi  soggetti istituzionali (Direzioni regionali sanità e innovazione ricerca e università, Aziende sanitarie regionali, CSI-Piemonte, Agenzia regionale per i servizi sanitari), si è conclusa con l’approvazione delle regole organizzative e gestionali, e l’individuazione dei compiti e delle responsabilità che spettano a ciascuno. La deliberazione del 28 luglio è corredata di tre documenti tecnici che  disegnano il sistema sotto questi profili e ne indicano i limiti, in conformità a quanto richiamato nelle linee guida  sul Fascicolo sanitario elettronico dal Garante  della privacy.

Il CSI Piemonte, ente gestore del sistema, avvierà l’impianto dell’Anagrafe unica gradualmente nelle ASO e ASL del Piemonte, con un processo costantemente monitorato da tutti gli attori istituzionali coinvolti per poter garantire l’effettiva integrazione del sistema nelle procedure  consolidate a livello aziendale e poter eventualmente introdurre i correttivi opportuni con la necessaria tempestività. Non dovranno verificarsi  fratture né lacune nell’erogazione delle prestazioni e i cittadini potranno percepire soltanto i benefici del sistema senza alcun disservizio nella fase di passaggio. 

Il processo per la realizzazione di un fascicolo sanitario elettronico in Piemonte è dunque avviato. Non resta che proseguire il cammino.

 

 

 

 

 

 


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