Termovalorizzatore di Torino: i primi risultati sugli inquinanti organici prima dell’entrata in funzione dell’impianto
a cura di Antonella Bena - Servizio di Epidemiologia ASL TO3

Nello scorso mese di marzo SPoTT (Sorveglianza sulla salute della Popolazione nei pressi del Termovalorizzatore di Torino)  ha reso noti i primi risultati riguardanti i livelli di bioaccumulo di inquinanti organici (diossine, policlorobifenili, idrocarburi policiclici aromatici) rilevati prima dell’avvio dell’impianto di termovalorizzazione di Torino. I prelievi, eseguiti nel 2013, avevano coinvolto 198 residenti nell’ASL TO3 (tutti nell’area di ricaduta prevalente delle emissioni), 196 nell’ASL TO1 (tutti fuori dall’area di ricaduta), 13 allevatori (di aziende nei pressi dell’impianto) e 55 lavoratori addetti all’impianto stesso.  

I livelli ematici di diossine e policlorobifenili diossino-simili osservati nella popolazione residente a Torino risultano essere paragonabili o inferiori a quelli misurati in altri Paesi. I dati, misurati su un sottogruppo di 102 residenti (50 nel territorio dell’ASL TO3 e 52 nel territorio dell’ASL TO1) in età compresa tra 35 e 49 anni, non sono diversi tra le due ASL; sono stati invece rilevati un aumento progressivo delle concentrazioni con l’età e mediane più elevate nei soggetti di sesso femminile a parità di età.

Per quanto riguarda gli idrocarburi policiclici aromatici, i singoli composti danno luogo a un profilo generalmente comparabile con quelli riportati in letteratura per popolazioni non-occupazionalmente esposte. Le mediane misurate per i diversi analiti sono risultate significativamente più elevate nell’ASL-TO1 rispetto all’ASL-TO3. Tale differenza sembra essere riconducibile a differenze nell’esposizione a traffico autoveicolare e a fumo di tabacco.

Diossine e policlorobifenili sono stati determinati anche su 40 lavoratori addetti alle linee del termovalorizzatore (attività che prevedono la possibilità di contatto con sostanze pericolose), tutti di sesso maschile e in età compresa tra 22 e 64 anni. I risultati delle analisi hanno evidenziato valori mediamente più bassi di quelli della popolazione residente. Per ciò che concerne gli idrocarburi policiclici aromatici, determinati su 55 lavoratori in totale, alcuni metaboliti presentano livelli superiori nei lavoratori addetti alle linee rispetto a amministrativi e dirigenti. Non sono state evidenziate differenze con i residenti tranne che per il 9-idrossi-Fluorene la cui presenza è più bassa nei lavoratori anche a parità di abitudine al fumo ed esposizione al traffico veicolare.

Prima dell’estate è prevista la restituzione dei risultati relativi ai metalli dopo un anno dall’entrata in funzione dell’impianto. Tutta la documentazione tecnico-scientifica ed altre informazioni di interesse pubblico sul programma SPoTT sono disponibili nell’area dedicata ospitata dal sito DORS: www.dors.it/spott


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